Musica emergente. Chiarolanza e la sua band non sono “Meteore”
NAPOLI – Continua il nostro viaggio tra i musicisti emergenti della scena musicale della Campania. Oggi offriamo il nostro spazio a Daniele Chiarolanza, che giovedì 27 ottobre si è esibito con la sua band in un locale di Giugliano in Campania, cittadina dell’area metropolitana di Napoli, interpretando una vasta scaletta di cover dei più celebri artisti nazionali e internazionali.
Daniele Chiarolanza è un giovane cantautore emergente, 18enne di San Cipriano d’Aversa, cittadina in provincia di Caserta, e sta riscontrando notevole successo sul web con due suoi brani inediti: “Meteore”, pubblicato su Youtube l’11 giugno 2015; e “Sottovoce”, uscito nel 2016. Lavora attualmente al suo primo album di inediti, intitolato “Fuoco”, interamente auto prodotto: progetto discografico rock, corposo, che esprime musicalmente la sua vita e la sua arte, come nella maggior parte delle opere d’esordio.
A Daniele Chiarolanza abbiamo rivolto alcune domande.
A che età ha scoperto la passione per la musica?
«Il primo giocattolo che scelsi fu un piccolo pianoforte: avevo 8 mesi e già mi ci sentivo legato. Ma non potevo capire quanto in futuro sarebbe diventato importante per me. Ho sempre cantato: a 5 anni, mentre gli altri bambini andavano al calcetto, io preferivo starmene a casa a scrivere e a cantare. A 9 anni ho iniziato a studiare canto, ma il giorno in cui mi è cambiata la vita è quando scrissi la mia prima canzone e capii che nulla sarebbe stato più lo stesso: avevo trovato il modo di esprimere le mie emozioni.»
Il suo primo singolo si intitola “Meteore”. Quanto è importante per te?
«Scrissi “Meteore” nel febbraio del 2015, quell’amore tormentato era lo specchio della mia vita in quel momento. Sono particolarmente legato a quella canzone e non avevo il coraggio di pubblicarla né di farla ascoltare. Mi trovai a registrare il provino a casa di un amico, che mi convinse presto a condividere quel demo con tutti: da quel giorno non ho più smesso di voler condividere pezzi della mia vita con le persone che mi ascoltano e credono in me.»
L’amore influenza i suoi testi?
«Credo che l’amore sia la colonna portante della nostra esistenza e quando arriva non può essere fermato in nessun modo. Quando scrivo non ho vincoli, scrivo di quello che voglio, e spesso l’amore ne è padrone.»
Nasce prima la musica o il testo?
«Quando parte, il flusso racchiude entrambe le cose. Non ho mai composto testo e musica separatamente, quando scrivo è come se fosse una cosa naturale e non so spiegare bene la sensazione, ma non mi dà il tempo di capire cosa fare: esce e basta.»
L’esperienza canora che ricorda con soddisfazione?
«Il mio primo concerto! Fu un’emozione diversa dal solito: portai ciò che era nato nella mia stanzetta di due metri quadrati, in una piazza, e la piazza si riempì, fu assurdo.»
Ha sempre sognato di diventare un cantante?
«Ho sempre rotto le scatole a tutti parlando di quanto amassi la musica, mai avuto distrazioni dal sogno che ogni giorno vivo sempre di più.»
E’ emozionante sapere che le persone apprezzano la sua musica?
«Trovare parole adatte è difficile, magari un giorno ci scriverò una canzone perché è un amore immenso. Quando una persona potrebbe fare miliardi di cose, ma sceglie di venire a un tuo concerto, non puoi fare altro che regalargli il cuore.»
Quanto di personale ci sarà nel suo primo album?
«Ci sarà tutto me stesso. Il titolo “Fuoco” è nato perché tutti i pezzi dell’album condividono il fuoco che ci rende vivi: il fuoco della passione.»
Il futuro?
«Suonare il più possibile live e registrare l’album per condividerlo con le persone che credono in me.».
By Chiara Arciprete