Musica. Tra Londra e Napoli, il ponte musicale di Italian Radio Society
LONDRA – Il 25 Aprile in Italia si festeggia la Festa della Liberazione, questa data è stata scelta simbolicamente anche dai componenti della Italian Radio Society per pubblicare la sessione live intitolata “Live From London: Chapter I” su tutte le piattaforme digitali: Spotify, Apple Music, Amazon etc, ma già ‘libera’ e disponibile da lunedì 8 aprile sul loro canale Youtube.
La Italian Radio Society è una giovane band nata nelle strade umide e cupe di Londra, ha debuttato al The Mayfair della Capitale britannica nell’aprile 2023, ma è un viaggio musicale verso l’essenza delle melodie italiane d’epoca. Il gruppo musicale porta infatti alla vita i sapori della dolce vita, invitando il pubblico a ballare sulle melodie senza tempo dei classici italiani. Con un mix di jazz, swing, rockabilly e musica popolare del Sud Italia, mirano a trasportare gli ascoltatori in un’epoca di eleganza e fascino che ricorda gli anni ’50, offrendo un suono autentico con arrangiamenti ricchi e l’inclusione di strumenti come il mandolino.
Ne abbiamo parlato con Elisa Cipro, cantante e show producer italiana, fondatrice di IRS con altri musicisti italiani.
Elisa, quanta Italia c’è in questa band di artisti expat?
«Sì, il nostro progetto musicale è un’iniziativa che coinvolge musicisti italiani nel Regno Unito. Non è la prima volta che mi impegno in un progetto volto a ricreare un senso di comunità, poiché nonostante viaggiamo in tutto il mondo, l’Italia rimane sempre nel nostro cuore. Gli elementi sempre presenti nella band sono: Elisa Cipro, io, alla voce; Jorma Gasperi, a chitarre, mandolino e basso; Jack Hakim, a chitarre e sound engineering; Paolo Maurelli, alla batteria; Costa Tancredi, al contrabbasso; Stefano Marzanni, al piano e direzione musicale, ma suoniamo a volte con altri pianisti come Emilio Merone, anche se abbiamo iniziato con Lorenzo Campese, che adesso è in tour con Nik West. Insomma ci piace tenere la porta aperta e la famiglia allargata, a volta suoniamo in quattro, a volte in cinque, a volte suoniamo in formazione di sei o più membri, a seconda delle esigenze del progetto o delle performance»
Avete una missione, conquistare i palcoscenici di Londra e oltre con il vostro sound vintage, e il repertorio?
«Il nostro genere musicale si concentra sui classici italiani e napoletani. Personalmente ho sentito il desiderio di riconnettermi con la parte meridionale della mia identità. La maggior parte dei membri coinvolti nella Italian Radio Society proviene infatti dal Sud Italia, spesso da Napoli. Si potrebbe considerare Italian Radio Society come un Postmodern Jukebox, con un tocco italiano, e stiamo attualmente lavorando su un singolo inedito, ma non posso dire altro»
Il vostro live?
«Abbiamo scelto di seguire una strada controcorrente, proponendo qualcosa che non fosse perfetto, ma che contenesse tutte le imperfezioni tecniche e musicali di un live autentico. Questo è il nostro modo di contrapporci alla perfezione della sempre più diffusa Intelligenza Artificiale nell’industria musicale. Tengo a menzionare che il live è stato mixato e masterizzato da Ciro Galante, altro napoletano, e così questo ponte che unisce Londra e Napoli è sempre più affollato»
Dal sito di Italian Radio Society: “Lo spirito di Napoli viveva attraverso le melodie della band, unendo continenti e culture. Con ogni esibizione portavano un pezzo di casa nel mondo, dimostrando che la musica non conosce confini e che il sole di Napoli brilla luminoso, ovunque tu possa vagare”