#MuslimLivesMatter è l’hashtag per denunciare il silenzio dei media sul terrorismo americano
ISTANBUL – In seguito all’uccisione martedì scorso in North Carolina, nella città di Chapel Hill, dei tre giovani di religione musulmana Deah Shaddy Barakat, 23 anni; sua moglie Yusor Mohammad Abu-Salha, 21 anni; e sua sorella Razan Mohammad Abu-Salha di 19 anni, assassinati dal 46enne cittadino americano Craig Stephen Hicks, non vi è stata alcuna reazione da parte dell’Amministrazione americana, nessun commento. Al riguardo, il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha espresso forti critiche nei confronti del suo omologo statunitense: “Il silenzio di Barack Obama, del suo vice Joe Biden e del segretario di stato John Kerry sono eloquenti. Se rimanete in silenzio di fronte a un fatto del genere e non fate alcuna dichiarazione, allora il mondo rimarrà in silenzio nei vostri confronti”.
Le discrepanze circa la copertura mediatica e la condanna mondiale tra questa ennesima atroce strage per mano americana, a danno di persone di fede musulmana, e le stragi identificate come atti terroristici quando eseguiti da persone di fede islamica, è notevole e imbarazzante. L’omicida Craig Stephen Hicks è conosciuto sui social network come ateo e fanatico estremista, ha ucciso i tre giovani con un colpo alla testa, un’esecuzione. Per questo motivo Linda Sarsour, portavoce della famiglia e direttore esecutivo della American Association Araba di New York, ha dichiarato: “La famiglia è assolutamente convinta che si tratti di un crimine di odio. Se l’autore della strage fosse stato musulmano, ci sarebbe stata una copertura mediatica non-stop contro la religione islamica. Le giovani donne uccise indossavano il velo, erano chiaramente identificabili come musulmane. Questo è assolutamente un caso di terrorismo interno.”.
Deah Shaddy Barakat, il giovane ucciso, era un siriano-americano che studiava per laurearsi in odontoiatria. Aveva intenzione di viaggiare insieme ad altri 10 dentisti a Reyhanli, in Turchia, per partecipare a un progetto di volontariato odontoiatrico in aiuto a studenti rifugiati siriani, e per distribuire loro spazzolini da denti e dentifricio; al riguardo aveva organizzato anche una raccolta fondi per il viaggio. Barakat aveva sposato Yusor Mohammad Abu-Salha, anche lei assassinata dal terrorista americano, il 27 dicembre scorso. L’altra vittima, Razan Mohammad Abu-Salha, sorella di Yusor, studiava architettura e progettazione ambientale. Erano persone per bene.