Napoli. Con AIF il primo inarrestabile viaggio dentro e fuori dal Sé
NAPOLI – Nei giorni 20 e 21 maggio il Complesso Monumentale San Domenico Maggiore, situato a Napoli, ha ospitato l’Associazione Italiana Formatori “AIF” per due giornate dedicate al primo convegno laboratoriale sulla formazione orientativa.
L’AIF da circa 40 anni si occupa del processo di evoluzione della formazione nel nostro Paese, confrontandosi e interagendo con partner internazionali. L’associazione mira alla costruzione di competenze necessarie allo sviluppo di strategie competitive, al fine di acquisire le adeguate competenze lavorative per affrontare al meglio il mondo del lavoro. La mission sui cui si basa comprende anche la formazione della persona, non solo dal punto di vista professionale, ma anche sociale e motivazionale, contribuendo alla diffusione della cultura della formazione.
Incrementando il know-how collettivo e identificando le conoscenze e le abilità operative necessarie per svolgere una determinata attività lavorativa, l’AIF ha proposto un nuovo ambito di apprendimento definito “formazione orientativa”. Il programma dell’evento è stato così strutturato: la prima giornata, il 20 maggio, ha avuto inizio con l’introduzione e l’individuazione delle tappe da percorrere, le quali prevedevano delle aree di intervento costituite da gruppi eterogenei di varie fasce di età. I gruppi, diversi tra di loro per esigenze, dubbi e perplessità in merito alla situazione attuale scolastico-lavorativa nella quale si trovano, hanno posto domande a docenti e dirigenti scolastici dando vita a intensi dibattiti. Successivamente ogni gruppo, riunitosi in circle time grazie all’ausilio di coordinatori che hanno dato vita a un brainstorming, ha avuto la possibilità di elaborare una start up che prevedesse la realizzazione di un progetto concreto e praticabile, volto a risolvere problematiche relative al proprio gruppo di appartenenza. Il giorno seguente invece, i partecipanti ai lavori del workshop hanno avuto l’opportunità di presentare i propri elaborati, illustrando all’assemblea le dinamiche funzionali che hanno favorito la nascita di nuove idee progettuali, inerenti la soluzione dei problemi evidenziati.
Durante il primo incontro abbiamo intervistato Antonello Calvaruso, il presidente dell’associazione, per comprendere meglio i criteri sui quali si fonda l’AIF.
Quali valori rappresentano l’associazione?
«Prima di tutto i valori dell’etica, del sapere, dell’esperienza. La formazione lavora sulla distribuzione della conoscenza. L’idea di questo laboratorio nasce dalla necessità di creare un momento di scambio, di interazione tra persone di fascia di età differente, per riuscire a far maturare un senso di consapevolezza tale da permettere di abbattere le inibizioni del mettersi in gioco. È un terreno complesso perchè la formazione orientativa stimola la persona e mette in discussione il sistema, facendo emergere l’emozionalità di una persona.»
In che modo agisce la formazione orientativa?
«Attraverso la simulazione di complessità della realtà forniamo, a chi ne ha bisogno, la strumentazione adatta per riuscire a sviluppare nuove competenze ed essere poi in grado di superare gli ostacoli che si è costretti ad affrontare. Ciò che è importante nella formazione orientativa non è tanto il focalizzarsi sui contenuti, quanto il riuscire a dare importanza alla persona in quanto tale.»
Rosa D’Elia, organizzatrice dell’evento, è intervenuta per chiarire l’obiettivo dell’evento: «Le due giornate dedicate alla Formazione Orientativa sono orientate alla realizzazione di 5 idee progettuali volte a ideare un nuovo approccio metodologico, per promuovere soluzioni adottabili inerenti a problematiche relative al gruppo di appartenenza. Questo laboratorio è un viaggio immaginario nel quale siamo coinvolti anche noi formatori. Si tratta di un’esperienza che punta alla condivisione di un’emozione, di un modo di pensare volto al benessere individuale e non solo.»
Al termine degli incontri ogni idea progettuale è stata sottoposta all’analisi di esperti di fondi strutturali, i quali hanno esaminato ogni singolo lavoro.
Coloro che hanno partecipato all’evento del 20 e 21 maggio presso il convento di San Domenico Maggiore, hanno avuto la possibilità di intraprendere un viaggio inarrestabile dentro e fuori dal ‘sé’, esplorando un percorso formativo eluso da trappole mentali, al fine di gettare le basi per la costruzione di un futuro volto al benessere personale e diffuso.
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