Napoli. Fiaccolata a sostegno dei precari di Almaviva
NAPOLI – Prosegue la protesta dei lavoratori di Almaviva. La società di call center è sul piede di guerra: deciso il licenziamento di circa 3000 dipendenti in tutta Italia, dei quali 400 solo a Napoli. Lunedì 16 maggio, intorno alle ore 19:00, i precari hanno risposto con un’ennesima manifestazione: una fiaccolata all’esterno della sede aziendale situata in Viale Brin, a Napoli.
Già a Palermo, circa un mese fa, la città scese in piazza ‘armata’ di ceri, per sostenere i lavoratori a rischio del call center. Come in Sicilia, anche nella città partenopea l’evento ha ottenuto un forte seguito tra i cittadini, grazie anche all’aiuto dei social network, cassa di risonanza dell’evento fiaccolata.
I segretari regionali di categoria: Massimo Taglialatela (Uil), Salvatore Topo (Cisl), Osvaldo Barba(Cgil), si occupano della vertenza per quanto riguarda la Campania, ma in realtà quella di ieri è stata una manifestazione del tutto spontanea dei lavoratori e dei loro sostenitori. Una lotta che va avanti e che ha superato anche l’ostacolo del referendum. Circa due settimane fa infatti furono proposti dei contratti di solidarietà per una durata di 6 mesi, senza nessuna garanzia per il futuro. Tale piano fu redatto durante l’incontro tra i sindacati (Cgil, Uil, Cisl) e l’azienda stessa. Tramite referendum, gli stessi dipendenti, sostenuti anche da vari collettivi sociali che seguono la vicenda, hanno rifiutato la proposta sfiorando la soglia del 95% verso il NO, chiedendo invece maggiori garanzie.
Intanto domani si incontreranno in piazza i lavoratori di Napoli con quelli delle altre città e ancora quelli di altre aziende che vivono lo stesso incubo, come la Gepin, per fare il punto della situazione. Sarà fondamentale il prossimo mese per conoscere le sorti dei dipendenti, il 24 maggio infatti la Cgil incontrerà il Ministero per chiedere una soluzione alternativa nella quale il governo dovrebbe imporre ad Almaviva il blocco dei licenziamenti. Seguiranno aggiornamenti.