Napoli. Giovani volontari a sostegno dei senzatetto di Piazza Garibaldi
NAPOLI – Da gennaio di quest’anno ogni mercoledì, a Piazza Garibaldi nei pressi della stazione centrale di Napoli, alcuni ragazzi si riuniscono per distribuire cibo e vestiario ai senza fissa dimora. Questi ragazzi hanno dato vita a un gruppo di volontariato chiamato “Volontari Millecolori”.
L’idea nasce dalla volontà di alcuni fondatori che precedentemente a questo gruppo facevano parte dei “Volontari della notte”, operativi nel medesimo territorio, ma con la differenza che impiegavano il loro lavoro nella giornata di martedì. Questa sorta di ‘scissione’ ha portato alla nascita della nuova squadra all’inizio del 2015: lavorano nella giornata di mercoledì per fornire a queste persone una maggiore copertura, soprattutto per quanto riguarda i pasti.
I ragazzi si incontrano di solito intorno alle ore 20:30 nei pressi dei tornelli della metropolitana linea 1, che porta proprio alla stazione Garibaldi. Dunque iniziano il loro giro nei dintorni della libreria Feltrinelli.
I ragazzi ogni settimana invitano anche altre persone a prendere parte a questa iniziativa sociale attraverso la diffusione di messaggi sui social network, in particolar modo attraverso Facebook, di gran lunga il canale più veloce e utilizzato. Grazie a questi annunci molte volte i 5 fondatori sono stati accompagnati anche da altri volontari: in genere si riesce a coprire un totale di 50 panini e altrettante bottiglie d’acqua distribuite.
Emanuele Orabona, studente della facoltà di archeologia, fa parte di questo gruppo di volontariato e ci ha raccontato un piccolo retroscena: «Inizialmente avevamo avuto delle collaborazioni con altre associazioni, in particolar modo un’associazione del Vomero che ci ha donato un intero deposito di vestiario per la nostra causa: questi abiti sono ora al sicuro in una chiesa di San Giorgio Maggiore, dove abbiamo fatto un accordo con il parroco per tenerli all’asciutto in attesa dell’inverno, il periodo più duro per i senza fissa dimora. Nelle prossime settimane quindi inizieremo questa campagna di redistribuzione del vestiario. Per ora non abbiamo tempo e forze necessarie per fondare un’associazione vera e propria, ma non escludiamo l’idea per il futuro.».
In un mondo in cui regna l’egoismo, dove si curano soltanto gli interessi personali, è da elogiare lo sforzo di questi giovani ragazzi che mettono a disposizione quel che hanno per aiutare gli ‘ultimi’, gli invisibili dimenticati anche dallo Stato.