Napoli. Il Carnevale sociale del Rione Sanità
NAPOLI – Venerdì 24 febbraio il Rione Sanità ha festeggiato il Carnevale sociale organizzato da realtà associative e scuole del quartiere. “La formazione” è stato il tema di questa VIII edizione, caratterizzata dal motto “Abbattiamo l’ignoranza, costruiamo conoscenza”.
Intorno alle ore 09:30 gli organizzatori erano già in Piazza Sanità per sollevare un muro in cartone, che poi i bambini hanno dovuto abbattere per dare il via al corteo. Verso le ore 10:00 i bambini dei diversi circoli didattici, gli operatori delle associazioni del territorio, le maestre, le mamme e le maschere si sono ritrovate nello stesso luogo, sotto l’occhio vigile dei militari che si danno il cambio in Piazza Sanità: molti bambini del posto purtroppo sanno bene che quei costumi mimetici non sono maschere, che quegli uomini in mano non hanno armi giocattolo, perché hanno ascoltato i colpi veri appena giovedì mattina, quando tre spari hanno raggiunto la teca di vetro all’esterno della pasticceria Poppella. E proprio lì davanti i bambini hanno sfilato, prima di riunirsi in Piazza per partire con la celebrazione vera e propria: hanno donato ai proprietari dell’attività commerciale lo striscione con su scritto “Ai proiettili preferisco i fiocchi di neve”, con riferimento al dolce che ne ha consacrato la rinomanza.
Quest’anno il Carnevale sociale organizzato al Rione Sanità ha avuto per tema la formazione dicevamo, quella dei bambini, quella degli adulti, con lo slogan “Abbattiamo l’ignoranza, costruiamo conoscenza, ed è andata proprio così: simbolicamente, tre bambini hanno impugnato martelli di spugna per abbattere il ‘muro’ di cartone dell’ignoranza che gli organizzatori avevano eretto in Piazza. Dunque si è aperto il corteo in festa con musiche, coriandoli, trampolieri, colori e maschere, e una matita gigante portata con fierezza dai più piccoli, come si fa nelle processioni in cui gli uomini contribuiscono con una loro spalla a trasportare l’oggetto del loro culto. Quei bambini una fede, o meglio fiducia, la ripongono in una matita, nella scuola e negli spazi che offrono loro alterative: inchiostro con cui parlare, musica con cui esprimersi, conoscenza con cui combattere.
La marcia festante ha raggiunto infine Via Santa Maria delle Catene alle Fontanelle, l’Istituto Isabella d’Este, dove striscioni e ombrelli addobbati con colori e motti, quali “diritto allo studio” o “studiare rende liberi”, si sono amalgamati.
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