Napoli. Immigrati scendono in piazza: “No all’Europa dei confini!”
NAPOLI – Il 1 dicembre l’Unione Sindacale di Base ha lanciato una mobilitazione assieme agli immigrati, un corteo partecipato per gridare in coro “No all’Europa dei confini, siamo tutti clandestini!”.
L’ambizione della giornata era arrivare alla Questura di Napoli per rivendicare il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno per i rifugiati politici, nonché per tutte quelle persone che al momento si trovano in Italia in uno stato di irregolarità. Bandiere di USB hanno sventolato da Porta Capuana, nel centro del capoluogo partenopeo, per poi dirigersi verso le strade di Piazza Carlo lll e attraversare in seguito Via Foria, fino a concludersi a Piazza Dante. L’intento della manifestazione era quello di dar voce a numerosi stranieri che vivono in Italia da molti anni, e a cui tutt’ora non sono concessi diritti né tutele; proprio loro si rivolgono alle persone che s’incuriosiscono dinanzi alla sfilata di bandiere e manifesti: “non vogliamo usare la violenza, ma non possiamo neanche rinunciare ai nostri diritti. Di noi non frega a nessuno, ma oggi siamo qui per ribadire che devono trattarci da persone e non da immigrati, per questo lotteremo!”
D’altronde era prevedibile che, dopo la cronaca nera di quanto accaduto in Francia, le persone sarebbero apparse più diffidenti, recluse in una nuova quotidianità di terrore e insicurezza, fomentata dai mass media italiani, nonostante i ragazzi che hanno preso parte al corteo continuassero a ribadire “di smetterla a finanziare le guerre, perché sono esse la causa dell’aumento in Europa di rifugiati politici.”. Cuore degli interventi di questa manifestazione sono state le parole di dissenso lanciate contro la famosa legge Bossi-Fini, che oggi rappresenta palesemente lo stato di razzismo da cui si ergono le contraddizioni burocratiche in Italia: “La Bossi Fini discrimina gli stranieri. Un lavoratore straniero che perde il posto di lavoro perde automaticamente anche il permesso di soggiorno ed è quindi costretto alla clandestinità. Per questo gli immigrati accettano i lavori più ricattabili.”.
Inoltre anche l’attacco sferrato ai Governi europei, i quali sovvenzionano l’imperialismo sfrenato che porta alle guerre, era al centro della discussione per promuovere la controinformazione sulla guerra fra poveri; quella stessa guerra fomentata da leader politici come Matteo Salvini, che in Italia costruiscono le proprie campagne elettorali a scapito delle fasce più povere della società.
“Abbiamo segnalato diverse volte alla questura la condizione di pericolo in cui la burocrazia italiana abbandona gli stranieri”, dichiara Svitlana, la responsabile dello sportello per migranti USB di Napoli. Per questo è stato richiesto un tavolo con il Questore il quale avrebbe accettato di accogliere cinque delegati nella stessa giornata della mobilitazione. “La Legge Bossi Fini dev’essere cancellata! I lavoratori stranieri e i lavoratori italiano devono avere gli stessi diritti!”.
Tra gli interventi anche una denuncia contro la Questura di Napoli che, come dichiarato da un sindacalista, “continua ad allungare i tempi per rilasciare il permesso di soggiorno, per fare ingrassare quel mercato fiorente basato sullo sfruttamento degli extracomunitari. E per di più questo Stato si fa sempre più razzista aumentando il divario fra italiani e stranieri: ma dalla crisi si esce solo lottando insieme”.
By Alessandra Mincone