Napoli. Lotta continua per i 4 lavoratori Hitachi
NAPOLI – “Solo la lotta paga” non è uno slogan, ma il leitmotiv che da giorni accompagna le azioni di protesta dei 4 operai Hitachi licenziati e di tutti coloro che intendono rivendicare il diritto al lavoro.
Verso la fine di luglio e l’inizio di agosto due operai, Massimo e Mimmo, uno licenziato Hitachi e l’altro lavoratore Fiat, sono saliti sulla gru del cantiere di Piazza Municipio in segno di protesta, al fine di sollevare una reazione da parte della Prefettura e chiedere risposte immediate e risolutive. Questi 4 lavoratori di Hitachi sono attualmente vittime di una controversa questione che li vede esclusi da ogni prospettiva lavorativa all’interno dell’azienda, giustificata da un “piano di ristrutturazione”.
“La Prefettura ci ha accolto in maniera tutt’altro che benevola, impedendo ai licenziati Hitachi di prendere parte al tavolo, perché a suo dire non intende accettare il ‘ricatto’ di due persone arrampicate per protesta su una gru.”, così spiega in una nota su facebook il sindacato “Si – Cobas Napoli”, illustrando poi quali sono stati gli esiti dell’incontro in Prefettura tra il sindacato e le società Fata e Quanta, avvenuto in data 1 agosto. Esiti che però non si sono rivelati positivi, visto che le società sopra menzionate non hanno avanzato nessuna proposta a favore dei 4 lavoratori, se non quella di stralciare l’ipotesi di Porto Marghera come sede di trasferimento degli operai.
Il motivo del loro licenziamento resta incompreso, dato che è emerso che non erano necessari tagli al personale e che i 4 lavoratori presentano problematiche di salute familiari di notevole rilevanza.
Per quanto riguarda invece il versante opposto, ovvero tra gli operai che non hanno subìto nessun trattamento ingiusto, vige un atteggiamento di completa indifferenza, così come sostiene Gennaro Nenna, Responsabile regionale del Partito Comunista di Napoli, a cui abbiamo rivolto le nostre domande.
Riguardo le normative che dovrebbero tutelare il lavoratore, quali diritti non sono stati rispettati?
«Beh, senza ombra di dubbio il diritto al lavoro. Le istituzioni sostenevano che tutti i diritti fossero stati rispettati, ma questi lavoratori sono stati buttati all’improvviso in mezzo alla strada senza preavviso.»
Due di quei 4 lavoratori rientrano nella categoria di tutela della Legge 104, con relativi benefici. Cosa accadrà se licenziati?
«Si parla di detrazioni Irpef per familiari a carico, di deducibilità di spese mediche e di assistenza specifica, ma solo nel momento in cui si è sul posto di lavoro. La legge 104 ti copre fino a un certo punto, ma il grosso te lo fa il salario. La 104 non tutela dalla perdita del lavoro né garantisce qualsiasi forma di assistenza dopo licenziamento.»
Qual è la soluzione?
«Sarebbe utile che la classe operaia diventasse classe per sé e disseminasse il potere, creasse orizzontalità, favorisse la formazione di legami che partino dal basso.»
Alla luce della questione Hitachi, come superare le attuali difficoltà del mondo del lavoro?
«Se io fossi un operaio sicuramente agirei in maniera diversa e credo che, prima di tutto, sarebbe necessario lavorare insieme alle masse colpite dalla crisi, creare un fronte dei lavoratori che rivendichi i propri diritti.»
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