Napoli. Sfratto per due anziane invalide. Dal Comune nessuna soluzione
NAPOLI – Mercoledì 19 aprile Liliana R. di anni 76 e Annamaria D. C. di anni 72, costrette in casa perché affette da gravi patologie, hanno ricevuto la visita dell’ufficiale giudiziario per un’ingiunzione di sfratto da parte dell’Ufficio Patrimonio della Città Metropolitana di Napoli, avviato il 1° gennaio 2015 con la dismissione della Provincia di Napoli (Legge Delrio n.56 del 7 aprile 2014 – ndr), motivata da una diversa destinazione d’uso dell’abitazione, senza offrire un’alternativa dignitosa alle due anziane donne.
Le 2 signore, involontarie protagoniste di questa vergognosa vicenda, abitano in 2 locali di Santa Maria la Nova, al civico 43, rispettivamente da 36 e 55 anni, pagando regolarmente un fitto aggiornato all’indice ISTAT. La signora Liliana, affittuaria ordinaria, ottenne l’alloggio per sé e la sua famiglia dopo il terremoto del 1980 con regolare richiesta, in quanto dipendente presso la Ragioneria della Provincia di Napoli. Al riguardo abbiamo chiesto alla signora Stefania Colizzi, figlia della signora Liliana che si sta battendo affinché Città Metropolitana di Napoli sottoponga un’alternativa abitativa per le due anziane invalide, una testimonianza circa la mancata risposta da parte dell’Ufficio Patrimonio, nonostante numerosi solleciti: «Mia madre negli anni ’80 lavorava alla Ragioneria della Provincia di Napoli. Chiese di avere un alloggio per la sua famiglia, eravamo 7 persone, e ottenne così la casa al piano rialzato dove abita adesso, privo di finestre e privo di luce. Mia madre non ha mai avuto regolarmente un contratto, ma riceveva tutti i mesi una lettera di pagamento di fitto con relativo indice ISTAT da inviare alla Provincia. Questa è una situazione anomala, perché non ci può essere un regolare indice ISTAT inviato alla provincia con un contratto inesistente. Nel merito di usi e consuetudini di legge, quando non esiste un contratto, ma una continuità regolamentata, essa diventa contratto. Noi vogliamo una risposta ufficiale alla soluzione del problema abitativo di mia madre e della signora Annamaria». E infatti anche la signora Annamaria, supportata oggi dal fratello essendo invalida, abita nei locali di Santa Maria la Nova, perché sia lei che il padre erano dipendenti della Provincia di Napoli: anche lei paga regolarmente il fitto del suo alloggio.
Nel 1996 l’ex Provincia di Napoli voleva dismettere i locali dati a 10 famiglie per uso abitativo, indicendo un regolare bando attraverso cui richiedere l’acquisto di 10 nuclei abitativi al di fuori di Santa Maria la Nova, da destinare agli abitanti dei locali. L’Ufficio del Patrimonio della Città Metropolitana, nella persona del Consigliere David Lebro, ha detto che la procedura non può essere fermata: l’iter burocratico della delibera di sfratto per le due signore è iniziato con l’amministrazione Cesaro, l’Ufficio Patrimonio e il Sindaco della Città Metropolitana, Luigi de Magistris, che ha firmato la delibera per il rilascio dell’immobile.
I prossimi incontri con l’ufficiale giudiziario, per la definizione ‘bonaria’ dello sfratto, avverranno il 7 giugno per la Sig.ra Liliana, e il 14 giugno per la Sig.ra Annamaria. Ma a dare sostegno alle due anziane invalide sono intervenuti i comitati di Magnammece ‘o pesone, Zer081, Comitato Banchi Nuovi e Nunzia Amura, la candidata sindaco nelle liste del Partito Comunista Italiano. Il Comune di Napoli invece cosa fa?