Nisida. Rischio chiusura per comunità dei minori a rischio
NAPOLI – Un altro duro colpo assestato al già traballante welfare napolatano. Primo giorno di protesta dei 15 dipendenti della cooperativa “Il Quadrifoglio” contro la chiusura a tempo indeterminato della comunità pubblica per minori dell’area penale di Nisida, unica a Napoli gestita dalla cooperativa. Via al sit-in di protesta davanti alla comunità residenziale, dove dal primo giugno sono state sospese le attività socio-educative svolte a favore dei minori sottoposti a misura cautelare dai 14 ai 21 anni.
Il 28 maggio, il Capo dipartimento regente della Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia ne ha comunicato la chiusura, senza specificarne le ragioni. Dopo 25 anni di lavoro e impegno sociale la cooperativa rischia ora di licenziare i 15 operatori, tra educatori professionali e vigilanti, che offrono agli utenti attività quali corsi di ceramica e canottaggio, e sostegno psicologico. Gli operatori, oltre la pacifica protesta, hanno richiesto un tavolo d’incontro che avrà luogo il giorno 3 giugno.
«Purtroppo gli ospiti della comunità sono solo 2, quelli rimasti, perchè il Ministero ne ha mandati sempre di meno, in una città ad alto rischio devianza, verranno invece smistati nelle comunità pubbliche di Salerno e Santa Maria Capua Vetere, o in strutture private», questo è ciò che afferma la coordinatrice della comunità Serena Capozzi.
Oltre a spezzare il legame affettivo e di fiducia che si era creato con gli operatori, ci saranno conseguenze economiche per le famiglie che già vivono situzioni di disagio e dovranno affrontare l’allontanamento dei figli e sostenere spese di viaggio per fargli visita. La cooperativa sociale “Il Quadrifoglio”, nata nel 1990, l’anno successivo stipulò una convenzione con il Ministero della Giustizia per la gestione di una comunità per minori dell’area penale sull’isola di Nisida. Dal 2000 gestisce per conto del Comune di Napoli progetti di “Educativa territoriale” nelle Municipalità di Bagnoli, Fuorigrotta e Miano.
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E’ partita anche una petizione on line contro la chiusura della comunità, raccolta firme indirizzata al presidente della Repubblica e al Ministero di Giustizia: “Salviamo la comunità pubblica di Nisida”.