ONU e catastrofi naturali: “La sostenibilità inizia a Sendai”
SENDAI – Si è aperta oggi, 14 marzo 2015, in Giappone la Terza Conferenza Mondiale ONU sulla riduzione dei rischi dei disastri naturali. “Questa è la prima tappa del nostro viaggio verso un nuovo futuro”, ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, in apertura della Conferenza che vedrà impegnati 186 Governi partecipanti fino al 18 marzo, per delineare una nuova struttura per la riduzione dei rischi di disastri naturali, che vada a rimpiazzare il sistema attuale, l’Hyogo Framework for Action, adottato dieci anni fa in occasione dell’ultima Conferenza mondiale sul tema.
Il Primo Ministro giapponese, Shinzo Abe, ha oggi stanziato 4 miliardi di dollari a supporto della realizzazione della ‘Iniziativa di Cooperazione di Sendai per la Riduzione del rischio di disastri naturali” che, nei prossimi quattro anni, si occuperà dello sviluppo di infrastrutture resistenti alle catastrofi, della promozione della cooperazione globale e regionale e della formazione di 40.000 autorità governative e leader locali che possano porsi alla guida degli sforzi nazionali per la riduzione dei disastri naturali.
La Conferenza, secondo Laurent Fabius, il ministro degli Esteri francese e nuovo presidente della Convention ONU sui cambiamenti climatici, si collega proprio a quest’ultimo evento, che si terrà nel mese di dicembre a Parigi, per affrontare il problema della lotta contro il cambiamento climatico. Oltre il 70% dei disastri naturali infatti sono oggi legati al cambiamento del clima. Nei precedenti incontri internazionali erano stati 70 i Paesi identificati come particolarmente vulnerabili a eventi climatici estremi come tifoni, inondazioni, tempeste di sabbia o di neve, o a processi più lenti ma con effetti altrettanto devastanti come la siccità e l’innalzamento del livello degli oceani. Tuttavia la problematica ha colpito principalmente i Paesi più poveri che avevano meno risorse per l’adattamento. La lotta per la riduzione dei disastri naturali e la lotta contro il cambiamento climatico devono essere condotte insieme, poiché medesime in gran parte sono le soluzioni: per ridurre il rischio di un disastro naturale, per esempio, si ricorre a una progettazione di edifici e a una gestione delle zone costiere che tengano conto dei cambiamenti climatici, così come la realizzazione di un sistema di allarme per le catastrofi naturali è anche un contributo per l’adattamento al cambiamento climatico.
By Miriam Lanzetta