Overdose in Italia, reddito in Afghanistan
KABUL – L’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine, UNODC, ha diffuso dati ufficiali circa l’andamento della coltivazione di droga in Afghanistan: “il paese dell’Asia centrale ha coltivato, nuovo record storico, 209.000 ettari di papavero da oppio nell’anno 2013, battendo il precedente livello record di 193.000 ettari del 2007. L’Afghanistan produce più del 80% dell’oppio mondiale. La stima del valore totale della coltivazione del papavero in Afghanistan, insieme a prodotti derivanti dall’oppio, nel 2013 è arrivata a circa 3 miliardi di dollari, un aumento del 50% rispetto al ‘fatturato’ del 2012″. Le previsioni per il 2014 sono di una prevedibile ulteriore crescita della coltivazione.
Gli Stati Uniti d’America, nella guerra contro la droga afgana, spendono circa 7,6 miliardi dollari. I dati diffusi dalla UNODC sono fonte di forte imbarazzo per l’amministrazione Obama e mettono in discussione l’efficacia a lungo termine e la sostenibilità delle operazioni militari americane ‘contro il narcotraffico’ mondiale. Anche perché il commercio illegale del papavero afgano, materia prima per produrre oppio ed eroina, sta fornendo un importante introito finanziario alla rinascita di gruppi estremisti e organizzazioni terroristiche, oltre a inondare di droga le strade di tutta Europa. Al riguardo la Russia, che ha circa 1,5 milioni di eroinomani sul suo territorio, ha già chiesto agli Stati Uniti e ai loro alleati della NATO l’impegno in un programma di defogliazione aerea al fine di distruggere tutti i campi di papavero in Afghanistan, ma i leader occidentali hanno respinto la richiesta con questa giustificazione: “E’ l’unica fonte di reddito di persone che vivono in uno dei Paesi più poveri al mondo“. Ma questo dovrebbero avere il coraggio di spiegarlo alle tante madri nel mondo che perdono i figli a causa della dipendenza da droga e agli affari illegali legati al suo commercio.