Perù: molestatori smascherati da campagna “Fischia dietro tua Madre”
LIMA – Il miglior modo per far smettere un uomo di importunare una donna per strada è far sì che la donna in questione sia sua madre, debitamente camuffata. L’idea viene dal Perù, dove, Natalia Màlaga, autrice della campagna “Sìlbale a tu madre”, fischia dietro tua madre, ha messo in atto un progetto per scoraggiare i commenti molesti e inopportuni di alcuni uomini per strada. La Màlaga è anche l’allenatrice della squadra nazionale di pallavolo femminile, dunque conosce ancor meglio le problematiche legate ai commenti fastidiosi riservati alle componenti del suo team, anche in momenti come quelli del gioco.
A Lima, sette donne su dieci lamentano molestie ricevute per strada. Gli uomini che si rendono artefici di questi comportamenti fastidiosi non lo trovano un problema grave, pertanto la Màlaga si è messa in testa di dimostrargli il contrario. Sono state istallate diverse telecamere per le strade della Capitale peruviana al fine di registrare il momento della molestia e quello della reazione dei gentiluomini dopo aver scoperto di aver appena fischiato dietro le loro madri. L’attivista peruviana ha individuato i molestatori seriali di Lima e ne ha rintracciato le madri, dunque le ha sottoposte a qualche ora di trucco e parrucco, infine le ha mandate in strada facendole passeggiare in maniera disinvolta davanti ai loro amati figlioli. Non c’è voluto molto perché questi galantuomini lanciassero il loro messaggio di apprezzamento verso queste eleganti e irriconoscibili signore. Una volta scoperto l’inganno, sia gli uomini che le loro madri hanno avuto reazioni molto forti: se da una parte i figli hanno cercato di giustificarsi con scuse tipo “ti avevo scambiato per un’altra” o “non ti vesti mai così, come potevo sapere che eri tu?”, dall’altra parte le madri si sono trasformate in vulcani di indignazione e collera, ed è stato difficile placare la loro rabbia.
Con questa iniziativa, l’attivista ed allenatrice peruviana si è posta l’obiettivo di ridurre, se non eliminare, la fastidiosa pratica messa in atto dai suoi connazionali. Un’idea che potrebbe servire da spunto in altri Paesi del mondo, dove le molestie in strada, seppur solo verbali, sono all’ordine del giorno.
By Margherita Sarno