Politica. Governo Renzi finanzia la Clinton. Intervista al Sen. Malan
ROMA – Il Senatore Lucio Malan, nel corso di un intervento risalente al 1 agosto, dopo aver presentato l’interrogazione parlamentare, ha chiesto delucidazione al Governo per quanto riguarda alcune donazioni elargite dal Ministero dell’Ambiente alla ”Bill, Hillary and Chelsea Clinton”, fondazione statunitense collegata direttamente a Hillary Clinton, attuale protagonista democratica della competizione elettorale per la presidenza degli Stati Uniti d’America, non ricevendo tuttavia alcun tipo di risposta.
Molte sono state le critiche per il succitato finanziamento, risalente all’anno 2015, che vede coinvolti il Governo Renzi e la candidata del Partito Democratico degli Stati Uniti oggi nel pieno della corsa alle presidenziali per la Casa Bianca, mentre del tutto inutili sono apparsi i tentativi di porre chiarezza sulla questione e sugli argomenti enunciati nell’interrogazione.
Per saperne di più abbiamo contattato il Senatore Lucio Malan, autore dell’interrogazione, per alcune domande.
Senatore Malan come è venuto a conoscenza del finanziamento del ministero dell’Ambiente alla ”Bill, Hillary and Chelsea Clinton”?
«Ho visto una generica menzione su Twitter, ma senza link. Ho cercato nel sito ufficiale della fondazione e ho verificato che è vero. E’ notevole che la notizia l’abbiamo solo grazie alla trasparenza della fondazione, perché se era per il Ministero la cosa restava inconoscibile.»
Il Governo le ha fornito una spiegazione?
«Nessuna spiegazione. Tipico del governo Renzi: trasparenza zero anche per cifre enormemente superiori. Piccolo esempio: più della metà della rete autostradale italiana, proprietà pubblica, è gestita da una società privata. Il governo si è rifiutato di darmi copia della convenzione in base alla quale questo avviene. Parliamo di quasi 3 miliardi di incassi annuali. Con la riforma costituzionale di Renzi, queste cose, che oggi sono abuso, diventerebbero regola.»
Negli Stati Uniti vi sono le presidenziali e la favorita è appunto Hillary Clinton. Dati i precedenti, è lecito ipotizzare l’esistenza di un legame diretto tra il governo Renzi e la Clinton?
«Certamente, ma con risultati ben diversi. In Italia la disoccupazione è doppia rispetto agli USA e le tasse molto più alte. Altra differenza è che se un ministero USA finanziasse un candidato estero il ministro come minimo chiederebbe lui di dare spiegazioni al Senato e ai media. E probabilmente poco dopo si dimetterebbe. È il frutto del bilanciamento dei poteri che Renzi vuole spazzare via. L’affinità è soprattutto ‘ideale’. Sia Hillary Clinton che il governo Renzi sono per lo Stato padrone dei bambini, con le famiglie in ruolo secondario e subordinato, entrambi sono molto sensibili alle grandissime aziende, che infatti li sostengono con i loro media.»