Polonia. Waszcykowski: “Affrontare in modo differente la Comunità musulmana che vive in Europa”
VARSAVIA – Le conseguenze politiche dell’attentato parigino non si sono fatte attendere. Trascorso il ‘venerdì nero’ che ha messo in ginocchio la Capitale francese, destando terrore e indignazione in tutti i cittadini e Autorità del mondo, che in segno di cordoglio hanno postato messaggi di solidarietà e vicinanza ai familiari delle vittime e dei feriti, si pensa già al futuro delle trattative e dei fragili equilibri politici intorno alla districata questione dei migranti: meno di 24 ore dagli avvenimenti e a rompere il diplomatico silenzio è il futuro Ministro degli Affari Europei Konrad Szymanski, che ha parlato in mattinata al wPolityce.pl precisando in maniera indiscutibilmente chiara quale sarà la linea riguardo le politiche di accoglienza e assistenza dei migranti che il futuro governo adotterà insediandosi lunedì a Varsavia: “Dopo gli attacchi è impossibile accogliere i migranti, gli attentati di Parigi sono strettamente collegati alla crisi di accoglienza degli stranieri e sono un campanello di allarme, sottolineano infatti la necessità di rivedere i punti salienti della politica approvata dall’UE per fra fronte a tale emergenza.”. Inoltre, sempre Szymanski ha precisato che il nuovo gabinetto non sarà assolutamente interessato ad accettare la quota di ripartizione spettante a ogni singolo Stato membro a seguito degli accordi siglati in piena emergenza.
Dure anche le dichiarazioni del futuro Ministro degli Esteri Witold Waszcykowski, che ha aggiunto: “Occorre ormai affrontare in modo differente la comunità musulmana che vive in Europa e che odia questo continente, le politiche adottate fino ad ora portano a una strada senza via di uscita”. Varsavia dunque va ad aggiungersi alla linea intransigente dei paesi Balcanici criticati dall’UE, che hanno già manifestato il loro dissenso verso le iniziative di accoglienza e integrazione degli immigrati proveniente non solo dal Medio Oriente, ma anche dall’Eritrea. Non sarà infatti concesso asilo a gruppi a maggioranza musulmana a seguito di disposizioni finalizzate a tutela di ordine pubblico.
Il discusso piano adottato dall’UE prevede una ridistribuzione dalla quota dei migranti, soggiornanti prevalentemente in Italia e Grecia, in base a quattro criteri: popolazione dello stato ospitante, che inciderà al 40%; il PIL, 40%; la disoccupazione e il numero di richiedenti già accolti, entrambi al 10%. Ogni Stato riceverà circa 6.000 euro per ogni richiedente accettato. Ciò per far fronte ai limiti posti dalla Convenzione di Dublino dall’art. 6, che stabilisce la competenza in merito all’esame della domanda di asilo con delega allo Stato membro prestante il primo soccorso, in caso di varco illegale del confine europeo da parte di un cittadino non appartenete alla Comunità, fortemente limitante per gli Stati vicini alle coste di sbarco.
By Federica Mandara