Portici, villa confiscata alla camorra destinata ad ospitare profughi: cittadini in rivolta
PORTICI-A pochi giorni dalla riconsegna al Comune di Villa Fernandes sita in via Diaz a Portici da parte dell’Arcidiocesi di Napoli , è già polemica per la destinazione d’uso di quello che è uno dei beni più importanti mai confiscati alla camorra sul territorio partenopeo.
La decisione dell’amministrazione è definitiva, l’antico immobile che è stato per molti anni in possesso della criminalità organizzata adesso ospiterà delle famiglie di profughi. La decisione però sembra far storcere il naso a molti tra cui Nicholas Esposito presidente del Forum dei Giovani cittadini. “Premesso che è dovere accogliere chi davvero scappa dalla guerra – chiarisce Esposito – è comunque un’ingiustizia mantenere queste persone mentre ci sono cittadini porticesi che con grandi difficoltà, ogni anno, pagano gli esosi tributi statali e comunali.”
Ha poi proseguito “L’amministrazione comunale, dopo aver aumentato al massimo l’aliquota Irpef, ha messo a disposizione dei migranti una villa in centro offrendo pasti pagati dagli italiani. Come sempre ci si dimentica di tanti cittadini porticesi che, sembra un paradosso, dal terremoto del 1980, ancora oggi vivono nei container e di quanti hanno seri problemi abitativi e lavorativi”.
Villa Fernandes venne confiscata dopo una lunga battaglia nel lontano ’98 al clan Rea, famiglia predominante tra Volla e Casalnuovo di Napoli. Dopo il sequestro l’immobile venne affidato al Comune di Portici per ospitare attività di carattere sociale, ma nel corso degli anni ci sono state diverse controversie di tipo giuridico e amministrativo che ne hanno ostacolato il percorso e hanno portato la villa al degrado. Nel 2011, poi, l’amministrazione guidata da Enzo Cuomo vi effettuò importanti lavori di riqualificazione, pensando di destinare l’edificio allo svolgimento di attività di recupero per tossicodipendenti. Tuttavia l’Aricidiocesi non ha rispettato gli impegni riconsegnando qualche giorno fa le chiavi dell’immobile al Comune.
Villa Fernandes è, oggi, intitolata a due vittime innocenti di camorra: Claudio Taglialatela, studente universitario di Portici, ucciso durante una rapina il 9 dicembre 2003; Teresa Buonocore, assassinata con quattro colpi di pistola la mattina del 20 settembre 2010 per aver testimoniato contro Enrico Perillo, condannato a 15 anni di reclusione per violenza sessuale ai danni di due ragazze minorenni, una delle quali era la figlia di Teresa.
I porticesi restano perplessi riguardo la recente destinazione attribuita alla villa, consideratone il valore culturale e politico. L’edificio ha una denotazione quanto mai simbolica di polo della legalità e di rivincita verso un male quasi imbattibile come quello della camorra.
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