Psicologia. Presentato a Napoli il Progetto PIF
NAPOLI – Lunedì 18 febbraio 2019 alle ore 16:00, all’Hotel Royal Continental, si è svolto l’evento dal titolo “La Professione tra storia e sviluppo: trent’anni della Legge 56/89”, organizzato dall’Ordine degli Psicologi della Campania. Al riguardo, la presidente Antonietta Bozzaotra, ha affermato: “Abbiamo pensato di celebrare il trentennale costruendolo insieme e facendo partecipare chi sta facendo la storia della professione qui e ora. Niente auto celebrazioni, ma prospettive di sviluppo che evidenziano radici“.
Nel corso dell’evento abbiamo assistito alla lezione di Renzo Carli. Inoltre Sergio Salvatore, Caterina Arcidiacono, Maria Francesca Freda e Antonella Giglio hanno presentato il progetto “PIF – Incubatori di Profili Innovativi di Funzione Psicologica”, approvato dal Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Campania il 17 gennaio 2019.
Portando i saluti al convegno, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha ringraziato l’Ordine campano per il lavoro che svolge quotidianamente sul territorio: “La città ha bisogno anche di voi per provare a umanizzare, per creare legami umani. Viviamo nel mondo dei social, che accorciano le distanze, ma che stanno creando nuove solitudini e che fanno venire fuori il peggio di tante persone. Abbiamo bisogno di rimettere al centro la civiltà”.
Al termine dell’incontro abbiamo intervistato Antonietta Bozzaotra.
Ci spiega il PIF?
«Marketing territoriale e sviluppo sostenibile, impatto dei social e delle nuove tecnologie sulle relazioni sociali, inclusione sociale e deriva razzista e xenofoba, trasmissione generazionale nelle piccole e medie imprese, management della domanda sanitaria, orientamento al servizio nella pubblica amministrazione. Sono questi i principali ambiti che vedranno impegnati gli psicologi del futuro. Per rispondere alle nuove dinamiche sociali e alle implicazioni dei processi di globalizzazione, l’Ordine degli Psicologi della Campania ha lanciato il progetto PIF (Profili innovativi di funzione psicologica), che mira a formare professionisti che possano intervenire in contesti alternativi a quelli tradizionali.»
Che si intende per contesti alternativi di formazione?
«Per ognuno dei settori individuati si lavorerà per far incontrare domanda e offerta. Da un lato sarà condotta un’attività di sensibilizzazione dei possibili committenti, tra cui istituzioni, enti locali e agenzie del privato sociale; dall’altro si formeranno profili innovativi per rispondere in maniera appropriata alle esigenze degli ambiti presi in considerazione. Un gruppo di psicologi senior, iscritti all’Ordine e con adeguate competenze specifiche, lavorerà a stretto contatto con risorse junior (tirocinanti pre e post-lauream), mentre un comitato scientifico, formato da esponenti del mondo accademico e rappresentanti di altre categorie professionali, validerà dall’esterno gli esiti del progetto.»
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