Ritrovato dai Carabinieri un Picasso del valore di 15 milioni di euro
ROMA – Svelato oggi il ritrovamento di un Picasso autentico del valore di oltre 15 milioni di euro, a comunicarlo i Carabinieri del comando Tutela dei beni culturali.
E’ il Violin e boutille de bass, una natura morta di Pablo Picasso, regalato nel 1978 a un corniciaio romano da un signore anziano rimasto anonimo. Il corniciaio, ignorandone il valore, lo ha conservato per 36 anni senza particolari attenzioni. Presentata l’opera alla casa d’aste Sotheby’s, dovendo richiedere un attestato di libera circolazione all’Ufficio Esportazioni di Venezia, il dipinto è stato identificato: risalente al 1912, venne inizialmente stimato per un valore di 1,4 milioni di euro, un valore troppo basso che suscitò il dubbio che fosse un falso. In seguito dunque venne richiesto l’intervento della Sezione Falsificazione ed Arte Contemporanea del Reparto Operativo, per verificarne appunto l’autenticità. Le indagini hanno accertato che l’opera è un Picasso originale ed è la stessa presente nel catalogo Zervos edizione 1961. Sono in corso però ulteriori indagini per verificarne la provenienza originaria.
Nella stessa operazione sono state ritrovate anche, nella zona di Fiumicino, una statua romana ‘a tutto tondo’ molto preziosa e rara, raffigurante il Dio Mitra nell’atto di uccidere un toro risalente al II-III secolo d.C, che stava anch’essa per essere esportata; mentre a Milano un olio su tela risalente al ‘700, del pittore italiano Luca Carlevarijs, che raffigura piazza San Marco a Venezia, opera trafugata a Roma nel 1984 da una collezione privata.
A tal riguardo Dario Franceschini, il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ha espresso tutto il suo orgoglio e gratitudine: “Questi ritrovamenti diventano una notizia, insieme all’aumento generale dei sequestri. Numeri che dimostrano il lavoro straordinario dei nostri carabinieri. Il destino del quadro di Picasso dipende ora dalle indagini della magistratura. La statua del Dio Mitra ci è stata chiesta per un’esposizione temporanea ai musei Vaticani. L’Italia, ad ogni modo, non ha seguito la via scelta all’estero di un grande museo nazionale dove esporre tutte le opere. Credo sia invece giusto che le opere tornino sui territori e vadano in musei più piccoli, che così vengono valorizzati. Il dio Mitra tornerà quindi a Tarquinia. La forza dell’Italia è quella di essere un museo diffuso. E’ una grande forza che va valorizzata”.
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