Salute. Report dal seminario “Perché il trapianto è questione di cultura”
NAPOLI – Mercoledì 17 maggio alle ore 17:00, a Napoli presso la sede della Fondazione Humaniter in piazza Vanvitelli 15, ha avuto luogo il seminario di divulgazione “Perché il trapianto è questione di cultura”, un incontro inserito all’interno della manifestazione “Partenope dona”, organizzata dalla A.I.D.O. di Napoli e dalla sez. Napoli “Polinnia Marconi” dell’AIDM, per sensibilizzare e informare i cittadini sulle pratiche di donazione e trapianti di organi e tessuti.
L’ A.I.D.O, Associazione Italiana per la Donazione di Organi e tessuti, di Napoli; e la sezione Napoli “Polinnia Marconi” dell’AIDM, Associazione Italiana Donne Medico, hanno organizzato la manifestazione “Partenope dona”: una settimana di eventi, dal 15 al 21 maggio 2017, dedicata alla sensibilizzazione sul tema della donazione e dei trapianti. Sull’argomento spesso i cittadini sono male o parzialmente informati e sebbene in Campania negli ultimi tempi si sia registrato un aumento delle donazioni, tale da far avvicinare la regione alla media nazionale, c’è l’esigenza di parlarne maggiormente, così come fondamentale è il puntare all’incremento delle adesioni.
Numerose le realtà coinvolte in “Partenope dona”, dalle associazioni di volontariato ai circoli culturali, fino agli enti e le Istituzioni, tutti insieme per aumentare la conoscenza e la consapevolezza dei cittadini: l’iniziativa ha l’intento di donare ulteriore forza alla campagna nazionale “Diamo il meglio di noi”, promossa dal Ministero della Salute e dal Centro Nazionale Trapianti.
L’incontro tenutosi all’Humaniter, a cui hanno partecipato Marina Melogli (Direttrice Humaniter Napoli), Silvana Capasso (AIDM “Polinnia Marconi” e socia Humaniter), Maria Gabriella Cozzolino (socia Humaniter), Marilù Bartiromo (AIDM Firenze, referente nazionale per AIDM della campagna “Diamo il meglio di noi”), Paolo Giannattasio (Dipartimento Interaziendale Trapianti) e Loredana Pulito (Presidente A.I.D.O. Napoli), ha permesso ai presenti di chiarire i dubbi più frequenti circa la donazione, ricostruendone la storia e spiegandone i dettagli, fornendo anche informazioni di tipo pratico.
La Direttrice dell’Humaniter, dopo i saluti iniziali, ha ringraziato tutti i presenti e ha sottolineato l’importanza dell’incontro nella sede di un’associazione che ha come target la diffusione della corretta informazione e della socialità. La Dr.ssa Bartiromo ha invece illustrato agli ospiti gli obiettivi della campagna nazionale “Diamo il meglio di noi”, mirata alla “trasversalità delle informazioni”, al permettere cioè che l’argomento donazioni si allarghi a tutti i cittadini e non venga discusso solo tra i medici e gli operatori di settore. La volontà precisa della campagna è la mobilitazione a favore della donazione di diverse realtà del Paese, come le associazioni di volontariato, le istituzioni, gli enti pubblici e privati e le aziende, attraverso la diffusione della cultura del dono.
“Il trapianto è la possibilità di prolungare la vita o ridare la salute attraverso la sostituzione di organi e tessuti malati con altri sani (…) un desiderio nato nell’uomo sin dal passato, dalle antiche leggende, e di cui abbiamo traccia.”, queste le parole di Maria Gabriella Cozzolino, che mostrando alcune slide ha ricostruito la storia del trapianto, elencando le date dei primi trapianti nel mondo e nello specifico dei primi fatti in Italia e a Napoli, come quello del rene nel 1977, del cuore nel 1988 e del fegato nel 1994.
La spiegazione ha riguardato anche i passaggi svolti dalla legge italiana al riguardo, come ad esempio la Legge n.644 del 1975, che stabilì i parametri necessari per la diagnosi di morte cerebrale irreversibile o la n.91 del 1999, con cui venne regolamentata la donazione degli organi. Da sottolineare infine le nozioni fornite riguardo la compatibilità, requisito necessario che se non soddisfatto porta al rigetto dell’organo trapiantato e la scoperta nel 1978 della ciclospirina, un farmaco il cui principio attivo ha effetto immunosoppressivo: modulando la risposta immunitaria dell’organo trapiantato ne evita il rigetto. Maria Grazia Cozzolino ha salutato gli ospiti citando il caso di Annalisa Durante, una ragazza uccisa dalla camorra nel 2004, ma che con la donazione degli organi ha permesso a 7 persone di avere una nuova vita.
il Dott. Paolo Giannattasio ha innanzitutto spiegato che attualmente le persone in attesa di trapianto sono 9.000 in Italia e circa 630 in Campania: 50 per il cuore, 30 per il fegato e 550 per il rene. Una domanda alta a cui si risponde migliorando le tecniche chirurgiche e ampliando i criteri di idoneità dei donatori e degli organi. Successivamente si è soffermato sui metodi di accertamento della morte dell’individuo, se per arresto cardiocircolatorio o per lesioni encefaliche primitive, spiegando le diverse azioni relative e gli esami previsti dalla prassi che portano poi al trapianto. Infine ha illustrato i 5 modi per dichiarare la propria volontà sulla donazione, e cioè compilando e firmando un modulo presso l’ASL di competenza, o presso l’ufficio anagrafe dei Comuni che hanno attivato il servizio al momento del rilascio della carta d’identità, scrivendo la propria volontà su un foglio da tenere sempre con sé, firmando l’Atto Olografo dell’A.I.D.O. o compilando e firmando il tesserino blu del Ministero della Salute e le tessere delle associazioni di settore, conservandolo poi insieme ai documenti personali.
Al termine dell’incontro abbiamo rivolto le nostre domande al Dott. Paolo Giannattasio, un medico che lavora presso il Dipartimento Interaziendale Trapianti, una struttura di coordinamento regionale dell’attività di donazione e trapianto degli organi per tutta la regione Campania, allocata all’ospedale Cardarelli.
Può attualmente confermare che il numero di donatori do organi sia in crescita nella nostra regione?
«Negli ultimi anni, in Campania, i dati sull’attività di donazione hanno un trend estremamente positivo, le donazioni in Italia si misurano in termine di numero di donatori per milione di popolazione, in modo da confrontare le varie regioni; ebbene, la media nazionale delle donazioni per milione di popolazioni è intorno ai 25 per milione di popolazione. Storicamente la campania è stata sempre al di sotto dei 10 donatori per milione di popolazione, quindi circa 60 donatori multi organo l’anno. Negli ultimi anni, dal 2014 abbiamo un trend che ci sta portando a sfondare la soglia psicologica dei 15 per milione di popolazione, un incremento significativo che ci ha portato a fare un 50% di trapianti in più.».
E’ sufficiente?
«Non basta, abbiamo quasi 650 pazienti in lista d’attesa per un trapianto di vari organi solidi, e abbiamo ancora molto da fare, ma stiamo crescendo. L’attività è frutto di una rete che coinvolge tutte le rianimazioni di tutti gli ospedali della regione, la struttura di coordinamento dove lavoro e i 400 trapianti che abbiamo in regione; tutto organizzato in una rete che lavora fianco a fianco con le associazioni e gli organismi istituzionali, per provare a dare una risposta a quelle persone in attesa, la cui vita o il miglioramento della qualità di vita dipende dalle nostre azioni».
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