Scoperta proteina che potrebbe contrastare l’invecchiamento
LOS ANGELES – Un gruppo di ricercatori californiani del SalK Institute di La Jolla e altri dell’Accademia Cinese delle Scienze, ha pubblicato un’importante scoperta sul processo biologico fondamentale per l’invecchiamento. Ad annunciarlo al grande pubblico ci hanno pensato gli americani, pubblicando gli esiti delle loro ricerche sulla rivista Science.
La scoperta è stata fatta studiando la Sindrome di Werner, una rara malattia genetica ereditaria che porta all’invecchiamento precoce e predispone ad alcuni tipi di tumore: gli scenziati hanno notato, grazie all’impiego di alcune tecnologie di cellule staminali e di editing genetico, che le alterazioni dei geni dovute alla patologia suddetta portano al danneggiamento di alcuni fasci del DNA, il cui nome specifico è eterocromatina. Trovando dunque il modo per impedire questo genere di danni, per ipotesi, si potrà un giorno contrastare anche l’invecchiamento stesso: “I nostri risultati dimostrano che la mutazione del gene che causa la sindrome di Werner ha effetti diretti nella modificazione dell’eterocromatina, e che questa interruzione del normale assemblaggio del DNA è un fattore chiave del decadimento biologico”, così ha commentato Juan Carlos Izpisua Belmonte, uno dei ricercatori coinvolti nella scoperta.
La malattia oggetto di studio, la quale prende il nome da Otto Werner, lo scienziato tedesco che è stato il primo a descriverla, colpisce circa una ogni 200mila persone negli Stati Uniti. In Europa invece è più rara, ma la sua incidenza cresce nelle popolazioni ad alto tasso di consanguineità, come in Sardegna.
In coloro che soffrono di questa rara patologia, lo sviluppo procede in maniera normale fino al decimo anno di età, dopodiché avviene l’arresto della crescita dentaria; mentre a partire dal ventesimo anno, i capelli iniziano a diminuire e la voce si infievolisce. Le persone adulte con sindrome di Werner appaiono più vecchie di diversi decenni e, generalmente, vanno incontro a diverse malattie legate all’avanzamento degli anni, come la cataratta, il diabete mellito, l’osteoporosi e il cancro, raggiungendo difficilmente i cinquant’anni.
By Pietro Colacicco