Siccità in Brasile: 20 milioni di persone a rischio
SAN PAOLO – Interi quartieri di San Paolo, non solo nelle favelas, anche nelle zone di lusso, da tempo ormai soffrono per la mancanza di acqua: il Brasile è stato colpito da una grave e prolungata siccità, a causa anche delle mancate piogge di quest’anno, e ormai esce solo aria dai rubinetti di alcune città.
E’ emergenza, l’ultimo provvedimento del Governo in materia di siccità riguarda il razionamento delle riserve pro capite di acqua, da 200 a 30 litri giornalieri, avvenuto pochi giorni fa. Nelle regioni di Rio de Janeiro e di Minas Gerais, tra le più popolose del Paese, le misure potrebbero inasprirsi, arrivando addirittura a tassare i consumi ritenuti eccessivi.
La ”seca”, siccità in italiano, ha colpito maggiormente San Paolo, oramai vicina al collasso. Il bacino della Cantareira, insieme alle altre riserve, secondo gli esperti a giugno sarà completamente prosciugato. In extremis, come ultima risorsa, il governatore di San Paolo, Garaldo Alckmin, non esclude l’utilizzo delle riserve d’acqua inquinata dai batteri della salmonella e dell’escheria delle periferie delle città, per un uso domestico o ‘igienico’ di casa.
La mancanza di acqua sta inoltre aggravando la crisi energetica ed economica del Paese. Le elevate temperature inducono a un maggior consumo di elettricità, provocando numerosi black-out, dovuti a loro volta alla scarsa produzione delle centrali idroelettriche, le quali risultano inevitabilmente condizionate dalla mancanza d’acqua. Ma la crisi ha avuto effetti anche sull’agricoltura, con interi raccolti inariditi; e sull’allevamento, con migliaia di capi di bestiame morti per sete. I danni stimati ammontano al momento a decine di milioni di euro.
I primi allarmi erano stati lanciati già nel 2013 e poi ripresi nel 2014. Le prime forme di razionamento sono però state avallate solo qualche mese fa. Ora 20 milioni di persone sono a rischio e il numero è destinato a salire se non si interverrà tempestivamente con misure adeguate all’emergenza.