Società. Calcio? Meglio parlarne davanti un buon caffè
NAPOLI – E’ iniziata il 3 aprile, con termine sabato 8, al Gran caffè La Caffetteria sita a Napoli in Piazza dei Martiri, per il secondo anno consecutivo la “Cuccuma Week”, una settimana interamente dedicata al caffè, alle sue origini, il suo utilizzo in cucina, e soprattutto alla capacità di questa bevanda di unire amici e di far incontrare e dialogare le persone.
Nell’incontro di lunedì 3 aprile il momento del caffè è stato dedicato al commento della partita di calcio di campionato Napoli – Juventus, all’indomani della sua disputa. A dialogare sullo sport e sulle due squadre in questione ospiti d’eccezione: Rino Cesarano (giornalista, opinionista televisivo), Vincenzo Imperatore (scrittore e consulente finanziario), Carmen Gallo (poetessa e scrittrice), Carlo Franco (Repubblica), Marianna Garofalo (sceneggiatrice), Massimiliano Gallo (Il Napolista), Gianluca Gifuni (Radio Marte), Gianni Montieri (scrittore e poeta), Oscar Nicolaus (psicologo, co-fondatore del Te Diegum) e il grande Faustinho Jarbas Canè.
Nel pomeriggio è stato presentato e offerto il Caffè della Buona Ciorta, il caffè Canè ideato da La Caffettiera in onore del campione, ed è proprio sorseggiando il caffè Canè che gli ospiti hanno discusso del calcio, inteso nel senso più ampio del termine.
Insomma, la partita di campionato Napoli – Juventus, disputata domenica 2 aprile e conclusa con un pareggio, è stato solo ‘il calcio di inizio’ della discussione. Uno degli argomenti sul quale si è discusso più a lungo è stato infatti la contrapposizione fra passione e tolleranza. Era opinione comune che prima vi era un diverso, e forse maggiore, clima di sportività. Ma soprattutto c’era la passione per il calcio, una passione che andava al di là del tifare per la propria squadra, c’era passione per il gioco in quanto tale. Oggi invece la passione per la propria squadra rimane intatta, ma l’intolleranza nei confronti delle squadre avversarie si è intensificata. Ormai la logica della passione ha ceduto il posto alla logica dell’imprenditorialità, motivo per cui i giocatori vengono comprati e venduti molto più spesso di prima e non hanno la possibilità o la voglia di affezionarsi, non solo alla squadra in cui giocano, ma anche alla città che li ospita.
A tal proposito ne è un esempio l’ex giocatore del Napoli, l’argentino Gonzalo Higuain, ceduto proprio alla Juventus. Durante la partita di Coppa Italia, disputata in data 5 aprile, i tocchi e i gol di Higuain sono sempre stati fischiati dai tifosi napoletani, che si sono sentiti traditi dal giocatore che ha deciso di ‘cambiare maglia’. La partita si è conclusa con la vittoria del Napoli, ma non è valsa la qualificazione alla finale di Coppa Italia. Meglio allora un buon caffè, per non pensarci.
By Ilaria D’Alessandro