Soldato israeliano tenta di uccidere attivista italiano
NABLUS – Sempre nel mirino di un soldato israeliano, che sia un cecchino, un tank o un bombardamento, questa è la vita dei palestinesi. Ma oggi è stato superato il limite e non è la prima volta di Israele: oltre ad aver ferito gravemente un ragazzo palestinese di 18 anni, è stato infatti colpito al petto un giovane attivista italiano ferito durante disordini in Cisgiordania, scoppiati tra soldati israeliani e palestinesi. Il giovane italiano, Patrick Corsi (Non è il suo vero nome – ndr) di 30 anni, indossava la pettorina di ordinanza, quella che identifica i membri dell’International Solidarity Movement, l’associazione di solidarietà con i palestinesi.
Patrick non è in pericolo di vita e dall’ospedale di Ramallah, dove è tutt’ora ricoverato, esprime tutto il suo dissenso: “Incredibile che un soldato mi abbia sparato! Trovo incredibile che un soldato abbia preso la mira e mi abbia sparato nel petto”.
L’esercito israeliano ha reso noto di avere “aperto il fuoco solo dopo aver tentato di disperdere un centinaio di dimostranti violenti (Lanciavano pietre contro blindati israeliani – ndr) con altri mezzi”.
Il proiettile che ha colpito Patrick è entrato nel petto, ha rotto due costole e lo sterno. Ma Patrick non è il vero nome dell’attivista italiano: usare una generalità inventata è stato necessario “per evitare problemi con le autorità israeliane”.