Solidarietà anti austerity: Napoli risponde ad Atene
NAPOLI – Il supporto delle popolazioni europee ad Atene non accenna ad arrestarsi. Il web, come le piazze, è schierato sul fronte greco. Non solo piazza Syntagma, ma tutte le piazze d’Europa sono gremite di manifestanti per far sentire la voce di una maggioranza lontana ormai dalle ideologie della politica di austerity. Anche Napoli risponde all’appello lanciando lo slogan Atene chiama Napoli.
Il capoluogo partenopeo ha dimostrato il proprio sostegno alla Capitale greca, insieme a Padova, organizzando per oggi, mercoledì 11 febbraio, una mobilitazione di solidarietà: Atene non è sola.
Il corteo è partito alle ore 17:00 dalla stazione della metro Toledo, raggiungendo le vie del centro storico, in attesa della manifestazione generale indetta per sabato 14 febbraio dal movimento italiano di supporto per il leader greco Alexis Tsipras: Cambia la Grecia, Cambia l’Europa, che auspica la solidarietà dell’intera Nazione, collaborando insieme alle altre piazze d’Europa.
Nonostante le continue mobilitazioni internazionali, la morsa della BCE sulla Grecia non si allenta. Nessun accordo ancora per ritrattare il debito pubblico greco, nonostante in mattinata il Ministro Varoufakis abbia confermato che il debito greco non possa essere risanato in un futuro prossimo. Il Ministro al riguardo ha chiesto un ‘haircut’, ovvero uno sconto che la BCE potrebbe applicare ai titoli obbligazionari, alla banche della Grecia. La manovra dipenderebbe però dall’affidabilità dei titoli, dal temutissimo rating greco, ormai ai minimi termini. Tuttavia, all’appello del Ministro greco ha replicato il Presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, il quale intervenendo al parlamento olandese ha dichiarato che eventuali modifiche al piano per il risanamento dei conti pubblici della Grecia dovranno essere in linea con gli accordi esistenti con i creditori. Infine, dopo che la maggioranza parlamentare si è espressa negativamente sull’invio di nuovi aiuti ad Atene, il presidente ha aggiunto: “Un accordo è un accordo, eventuali modifiche saranno approvate solo dalla Troika”.
Manifestazioni, messaggi di solidarietà della comunità internazionale non bastano per far sì che vengano ascoltate le richieste di un intero popolo che sta pagando per le politiche monetarie errate del precedente governo guidato da Antonis Samaras, e che attualmente è al fianco della politica anti austerity portata avanti da Syriza che, ricordiamolo, alle precedenti elezioni non aveva mai raggiunto più del 5% dei consensi.
By Federica Mandara