Solidarietà. La Clownterapia per sorridere e aiutare
NAPOLI – Sabato 21 e domenica 22 Aprile 2018, a Piazza Dante si svolgerà la “Festa Del Sorriso”, il raduno Nazionale di Clownterapia con la partecipazione di Jango Edwards. Due giorni di divertimento e laboratori gratuiti per grandi e piccini, organizzati dall’associazione “Teniamoci per mano Onlus”, presente negli ospedali di ben 18 regioni d’Italia.
La Clownterapia, o meglio dire la terapia del sorriso, è un aiuto per i piccoli pazienti, ma anche per i loro genitori, per non aver paura e affrontare le difficoltà della malattia e della degenza con un pizzico di serenità. Oltre ai giochi, all’intrattenimento, ai palloncini, i clown di “Teniamoci per mano” sono formati per supportare anche dal punto di vista psicologico le famiglie nel momento di sconforto.
L’Associazione, oltre alla Clownterapia, svolge attività di formazione volta a sviluppare competenze tecniche, artistiche e gestire le emozioni negative; e organizza raduni per attività di sensibilizzazione, ascolto e condivisione nelle piazze italiane, in fiere ed eventi. Si differenzia inoltre anche per i servizi che mette a disposizione, come l’ambulanza “del naso rosso” per i pazienti più piccoli, il cui scopo è rendere il viaggio verso l’ospedale più leggero, riducendo ansie, paure o disagi. Al riguardo abbiamo intervistato la dott.ssa Annamaria Tortora, responsabile marketing dell’associazione.
Quando nasce l’associazione?
«Nel 2010 a Napoli, e fonda a distanza di poco tempo altre 2 sedi operative nelle città di Roma e Bologna. Da pochi mesi hanno inaugurato una quarta sede anche a Mazara del Vallo, che è diventata al momento la sede/quartier generale in Sicilia, dove è presente una grandissima squadra di clown volontari che portano il sorriso in quasi tutte le province della grande regione. L’associazione è operativa in oltre 30 strutture sanitarie in tutta Italia e conta circa 600 volontari.»
In cosa consiste la Clownterapia?
«La clownterapia è una terapia medica alternativa che non vuole sostituirsi alle cure tradizionali, ma essere di supporto: i clown attraverso il gioco e la fantasia riescono a trasformare semplici stanze di ospedale in veri e propri stanze da gioco, stimolando il buon umore dei pazienti e del personale medico. Gli studi scientifici hanno dimostrato che ridere attiva tutte le parti del corpo umano, producendo beta endorfine da parte delle ghiandole surrenali che producono cortisolo, un ormone che regola la risposta allo stress e aiuta a sopportare meglio il dolore, fisico o psicologico con grandi benefici sui pazienti, in modo particolare su quelli più piccoli che possono godere, anche nelle situazioni più compromesse, di veri e propri momenti di magia.»
Riscontri positivi per le vostre attività?
«Il riscontro che percepiamo dal nostro intervento è sempre molto positivo, sia da parte del personale medico, che approva il nostro operato diventando spesso anche nostro complice, sia da parte dei bambini e dei genitori. Un bambino ricoverato da molto tempo ha sempre lo sguardo rivolto alla finestra, lo si legge negli occhi che vorrebbe evadere e tornare a correre con i suoi amichetti, purtroppo lì, dove non è possibile, siamo noi che attraverso il gioco e la magia cerchiamo di regalargli le belle emozioni che potrebbe vivere solo fuori da quel contesto. Molto bello è anche il rapporto con i genitori, che nelle situazioni più compromesse vedono nella nostra figura un amico e un complice con cui potersi abbandonare a uno sfogo o a una chiacchiera leggera, che lo aiuti a superare quel momento di difficoltà. Infine ci sono gli anziani, che hanno bisogno di tenerezza tanto quanto i bambini: spesso sono anziani soli che non hanno famiglia e che il fine settimana contano le ore che li separano da noi per poter ricevere un caldo abbraccio. Insomma, nel movimento del dare, riceviamo, perchè da ogni corsia si torna a casa sempre pieni di emozioni e di storie straordinarie.»
Chi sono i vostri clown?
«I nostri clown sono ragazzi e adulti volenterosi di donarsi al prossimo, tra loro ci sono studenti universitari, medici, infermieri, truccatori, cassieri, professori, maestri, contadini, insomma chiunque dopo aver frequentato un nostro corso di formazione può indossare un naso rosso ed essere portatore sano di allegria.»