Solidarietà. L’Università tedesca promuove il Natale di Fair Trade
SAARBRUCKEN – A partire da questo mese, l’Università del Saarland ha deciso di concedere nei locali della Mensa dell’Università, agli stand dei ragazzi della sede saarlandese di Fairtrade Deutschland impegnata nella promozione del commercio rispettoso e a tutela dei produttori dei paesi in via di sviluppo, la possibilità di promuovere le proprie iniziative proponendo una gamma di prodotti e cofanetti biologici e vegan pensati appositamente per le festività natalizie.
I prodotti dei cofanetti, patrocinati dal marchio registrato di certificazione etica “Fairtrade”, si adeguano al tentativo di garantire a lavoratori e agricoltori dei paesi in via di sviluppo condizioni di vita e lavoro migliori. Tra i prodotti di genere alimentare proposti figurano caffè arabica, zucchero di canna e thè biologico, i cui prezzi sul mercato variano a seconda della varietà e della regione di coltivazione, al fine di contribuire al miglioramento delle condizioni di lavoro dei raccoglitori e dei piccoli contadini. Inaugurato, a tal proposito, il Fairtrade Cocoa Program, un programma commerciale che incentiva il finanziamento di organizzazioni dei paesi coltivatori e produttori di cacao, attualmente circa 167.000 in 19 Paesi: tavolette di cioccolato bio al latte e fondente, fave di cacao, crema spalmabile, cioccolatini assortiti.
Tra i prodotti proposti anche quelli per la cura e l’igiene della persona, quali a esempio lozioni e creme per il corpo, senza parabeni, nano particelle, sls, oli minerali e di palma. Molto spazio anche ai prodotti tessili e alle manifatture in cotone, coltivato in circa 40 milioni di appezzamenti di terreno a conduzione familiare in Africa e Asia, al fine di superare la condizione di subalternità di quest’ultimi sul mercato globale a causa dei costi di produzione proibitivi per un piccolo proprietario terriero. Nei cofanetti è data abbondante attenzione anche alle spezie, in quanto nonostante molta coltivazione sia in mano a piccoli agricoltori, la lavorazione è in molti casi gestita da grandi aziende e questo spesso impedisce ai coltivatori di accedere a nuovi mercati, per incapacità di reggere la crescente competizione soprattutto nei prezzi. L’associazione Fair Trade International si muove sulla scia di organizzazioni non governative (ONG) nate nei primi anni ’40 e ’50, e promuove prodotti che rispettino standard molto rigorosi posti su circa 300 materie prime, in materia di produttori e trader.
Il commercio equo e solidale cerca di tutelare il territorio e coloro che vi lavorano, garantendo ai produttori un prezzo equo e ai lavoratori condizioni di impiego rispettose dei diritti. Il primo obiettivo è quello di vendere al cliente prodotti non sottoposti ad alcuna catena di intermediari. Come spiega Anja Segnitz, di Fair Trade Deutschland, ai nostri microfoni, i primi sono vincolati a formarsi su pratiche agricole che siano ambientalmente sostenibili, che proibiscano il lavoro forzato e quello minorile, garantiscano la libertà di associazione dei lavoratori, che siano regolarmente legati al datore con contratto, e siano esenti da processi di assunzione che tengano conto di discriminazione sulla base di sesso, età, appartenenza religiosa, preferenza politica; ai secondi è richiesta la trasparenza dei contratti vincolati con fornitori, a cui va garantito il pagamento di un prezzo per i prodotti che non sia inferiore al “Prezzo Minimo Fairtrade” e un ″Premio per lo sviluppo di attività a favore della comunità″.
Anche i trasformatori sono sottoposti a controlli, in quanto l’organizzazione, opponendosi alla massimizzazione del profitto, prescrive disposizioni che tengano conto di prassi commerciali controllate, in primis la tracciabilità. A controllare che gli standard siano rispettati è l’ente di certificazione FLO-CERT, il cui ufficio centrale è proprio in Germania, a Bonn.
Anja Segnitz, quali sono i prodotti più venduti nel circuito Fair Trade Deutschland?
«Caffè e miele sicuramente sono le cose che i tedeschi comprano di più, ma abbiamo notato che anche i prodotti tessili sono apprezzati. Speriamo che il periodo natalizio spinga all’acquisto dei prodotti in offerta, ma speriamo che porti anche a conoscere i prodotti e quindi a comprare sempre più prodotti equo e solidali. Noi di Fair Trade cerchiamo di avviare progetti che coinvolgano molti ambiti. Per questo avvento, oltre ai cofanetti, abbiamo pensato anche alla vendita delle Stelle di Natale, un tipo di fiore che viene coltivato senza pesticidi o prodotti chimici soprattutto in Etiopia e Uganda, che saranno acquistabili in 350 negozi»
Perchè comprare prodotti Fair Trade?
«La scelta di comprare questi prodotti è etica. Il prodotto che portiamo come esempio per spiegare come agiamo è il caffè. Nella maggior parte dei casi i chicchi acquistati vengono da piantagioni intensive e praticamente messi all’asta sul mercato mondiale perchè ci sono dei profitti da mantenere, non solo per il produttore, ma anche per chi lo trasforma e chi lo vende. Noi vogliamo abbattere le catene di montaggio e vogliamo che a trarre beneficio sia solo chi produce e ci lavora. Molto del caffè che beviamo viene da paesi come Brasile, Messico e America Latina, ma anche da Indonesia e Asia e purtroppo sono regioni che spesso non riescono a stare al passo coi mercati globali intensivi»
Gli aiuti pratici ai coltivatori?
«Cerchiamo di aiutare i coltivatori di terreni a conduzione familiare ad affrontare la mancanza delle tecnologie che noi diamo per scontate, perché sono il primo blocco per essere competitivi.»
By Zaira Magro