Teatro. Costellazione in scena in suggestivi siti archeologici
FORMIA – Dal 22 al 24 settembre, presso Il Cisternone Romano di Formia, in provincia di Latina, con il Patrocinio del Comune di Formia, è andato in scena lo spettacolo Motel Inferno – Variazioni sul III e V Canto dell’inferno di Dante, a opera della Compagnia Teatrale Costellazione, che con il progetto “Archeologia dell’Inferno” punta alla rivalutazione dei suggestivi siti archeologici, facendoli rivivere attraverso un percorso di corti teatrali innovativi.
L’opera “Motel Inferno”, che debuttò a Formia nel 2014 registrando oltre 3.000 presenze nell’arco di sei serate, quest’anno è stata replicata per tre giornate, ripetuta ogni 20 minuti per un massimo di 15 persone per volta, per un totale di 5 ore, riscuotendo importante successo di pubblico con affluenza di circa 900 persone.
Anche se i testi non subiscono nessuna variazione rispetto all’opera originale, lo spettacolo prende dimensioni moderne, dando ai protagonisti dei Canti un aspetto attuale, come Francesca che diventa la voce di tutte le donne che muoiono per amore; oppure l’incontro con Minosse, tra le soffuse e calde luci che si rispecchiano nell’acqua delle cisterne romane, il quale aspetta i visitatori per condurli nel suo Bordello-Motel. Uno spettacolo premiato per la geniale creatività della compagnia teatrale che dodici anni fa si è affermata a livello nazionale, e poi internazionale rappresentando quest’anno l’Italia al Festival Mondiale di Teatro a Montecarlo, svolto dal 23 al 30 agosto, portando in scena “Il gioco delle tre rose”, selezionato tra i 24 migliori spettacoli internazionali degli ultimi quattro anni. Al riguardo abbiamo raccolto la testimonianza di Roberta Costantini, direttrice della compagnia teatrale e formatrice presso i laboratori teatrali “Spazi immaginari”.
Vi aspettavate tutto questo successo?
«Siamo orgogliosi per una risposta cosi importante da parte del pubblico, sicuramente il nostro lavoro incessante di 4/5 ore di fila e la voglia di essere sempre originali nelle nostre opere ci ha premiati. La cosa che più mi rende entusiasta è che ci seguano molti giovani, infatti il nostro pubblico è composto al 80% da ragazzi tra i 15 e i 30 anni, che si appassionano ai grandi classici grazie all’attualizzazione dei personaggi. Inoltre il progetto Archeologia dell’Inferno comprende anche un altra opera: “Il fiero pasto – Degustazioni dai Canti VI e XXXIII dell’Inferno”, che ha dato via al binomio teatro/archeologia svolgendosi nel complesso dei Criptoportici della Villa Comunale, antico deposito di anfore vinarie risalenti al I sec. A.C.».
Il Festival Mondiale di Teatro a Montecarlo?
«Il nostro spettacolo è stato salutato da una standing ovation nella “Salle Garnier” all’interno del Casinò di Montecarlo e si è rivelato assieme a quello della Russia e del Giappone uno degli spettacoli più acclamati durante il Festival. Sicuramente essere selezionati e rientrare nei 24 spettacoli migliori del mondo ci rende fieri e determinati nel continuare a lavorare duro verso un teatro non di mera lettura, ma che possa coinvolgere quanto più possibile il pubblico».
Prossimi progetti?
«Abbiamo un calendario pieno per tutta la prossima stagione, in giro per l’Italia. Il 13 e 14 ottobre saremo al Teatro Franco Bicini di Perugia, con la commedia “Chocolat”, per aprire l’Eurochoccolate 2017; mentre il 1 ottobre saremo ad Ascoli Piceno con l’opera “Il gioco delle rose”; e poi il 25 novembre a Torino.»
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