Teatro. “Siamo tutti… Felice” con Salvatore Gisonna in scena

SANT’ARPINO – “Siamo tutti… Felice” in scena, soprattutto Salvatore Gisonna, che da mercoledì 4 dicembre a venerdì 6 dicembre sarà protagonista al teatro Lendi di Sant’Arpino (CE) e il 7 e 8 dicembre al teatro Nuovo di Salerno con il suo spettacolo, da lui scritto, diretto e interpretato, e con due straordinari compagni di viaggio: Ciro Esposito e Fabio Balsamo.

Salvatore Gisonna, autore e attore comico noto al grande pubblico per aver vinto numerosi premi di cabaret e aver calcato palchi prestigiosi in tutta Italia, nonché protagonista in programmi televisivi nazionali di successo, ha scritto un testo che narra la storia di tre fratelli: Felice, Gigi ed Enzo Aria. Per motivi economici, dopo la morte del padre, sono costretti a vivere sotto lo stesso tetto. La convivenza, si sa, è spesso complicata, ma se i fratelli sono interpretati da Gisonna (Felice), Balsamo (Gigi) ed Esposito (Enzo), oltre a essere complicata è anche molto divertente.

Felice è il motore economico della famiglia, grazie all’eredità da gestire lasciatagli dal padre, e di conseguenza carnefice degli altri due fratelli: Gigi, agente immobiliare con scarse propensioni alla vendita; ed Enzo, cantante neomelodico di belle speranze, in attesa di pubblicare il suo primo lavoro musicale (La sua esibizione, dal vivo, ha effetti esilaranti sugli spettatori). Ma il destino ha in serbo per loro una sorpresa, che sconvolgerà la monotona vita familiare, ma non possiamo rivelarla.

Si segnala nella commedia anche la prestigiosa presenza in video di Gigi D’Alessio, Biagio Izzo, Peppe Iodice e Miriam Candurro. Non poca roba.

La scenografia è firmata da Fabrizio Petito, le luci sono di Enrico Scudiero, il fonico è Davide Carrino, video di Mario Barletta, fotografia e grafica a cura di Francesco Fiengo, video The Pixel. Lo spettacolo è prodotto da MusicaèManagement di Gianni Oliviero.

Al riguardo abbiamo rivolto le nostre domande a Salvatore Gisonna.

Preferisce la televisione o il teatro?

«Diciamo che sono due facce della stessa medaglia, entrambe sanno regalarti emozioni. La Tv ti offre la possibilità di arrivare al grande pubblico, di arrivare a casa delle persone, che ti considerano quasi come uno di famiglia e lo riscontri quando sei in giro che le persone ti salutano calorosamente, come si fa con un buon amico. Nel teatro invece il contatto con il pubblico è più immediato, non hai l’assillo dei tempi televisivi, ed hai la possibilità di esprimerti al meglio, diciamo che te la godi di più.»

Cosa l’ha spinta a scrivere una commedia teatrale?

«Io da sempre mi diverto a scrivere, sin dai tempi della scuola. Sono autore anche dei miei testi di cabaret, e negli anni ho scritto anche per altri comici. A un certo punto è nata l’esigenza in me di provare qualcosa di nuovo, quasi come una sfida con me stesso, e sinceramente visti i risultati sono molto soddisfatto, ho ricevuto per la sceneggiatura diversi complimenti, alcuni dei quali a dir poco lusinghieri. A dir la verità questa è la prima che rappresento come commedia, ma ne ho scritte quattro, ho altri quattro figli da presentarvi e mi auguro di farlo quanto prima.»

Come sceglie i suoi compagni di viaggio? In particolare Esposito e Balsamo?

«Dopo aver scritto la commedia e aver delineato bene le caratteristiche dei personaggi mi sono messo alla ricerca delle persone adatte. Con Ciro già ci conoscevamo, grazie a qualche partita di calcio fatta insieme, e per me incarnava alla perfezione il personaggio di Enzo, il cantante neomelodico dei tre, mentre Fabio l’ho cercato fortemente, l’avevo visto sul web, e la sua comicità mi aveva colpito particolarmente, e lo ritenevo adatto a interpretare Gigi, finto acculturato e vittima perfetta degli altri due fratelli. Una volta incontrati ho presentato loro il progetto, e subito mi hanno detto sì. Ho formato un tris vincente, e la nostra complicità, il nostro divertimento è talmente palese anche in scena che il pubblico viene irrimediabilmente coinvolto. Inoltre in un solo colpo ho riunito sul palco tre mondi differenti, cabaret, teatro e fiction e web, insomma c’è ne è per tutti i gusti.»

Cosa c’è di biografico in Gisonna/Felice?

«Sinceramente proprio nulla, Felice è prepotente, musone, scontroso, ed è il fratello maggiore dei tre, invece io sono figlio unico, allegro, solare e tutt’altro che prepotente, quindi tutto frutto di una sfrenata fantasia.»

Andate a teatro, vi farà bene

 

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