Trapianto di testa: non solo un problema di etica
TORINO – Numerosi quotidiani, in questi giorni, stanno pubblicando la notizia che sembra sia finalmente disponibile la tecnologia e la conoscenza scientifica per un trapianto di testa umana. Non è una bufala ispirata da un film dell’orrore, il prossimo mese di giugno infatti, alla 39° Conferenza dell’American Academy of Neurological and Orthopaedic Surgeons, il chirurgo italiano Dr. Sergio Canavero annuncerà al mondo il suo progetto per condurre il primo trapianto di testa umana: la procedura potrebbe avvenire entro i prossimi due anni. Molti i commenti negativi. Su tutti una domanda: è una procedura eticamente corretta?
Il metodo rivoluzionario, denominato “Heaven-Gemini”, potrebbe salvare la vita di persone colpite da cancro o da malattie neuro muscolari. In un editoriale pubblicato recentemente sulla rivista Neurology Surgical International, il Dr. Canavero, Direttore del Gruppo avanzato di Neuromodulazione di Torino, sostiene che la sfida possa essere superata in virtù dei recenti studi sugli animali, i quali hanno confermato che il trapianto di testa umana è “fattibile”. A tale proposito lo stesso ritiene che la possibilità di rigetto immunitario non sia scontata come un tempo: infatti, una volta completata l’operazione, il destinatario dell’organo è tenuto in un coma per circa 4 settimane per evitare movimenti del collo e dare alle connessioni nervose il tempo di potersi adattare. Durante questa fase, il midollo spinale del destinatario è soggetto a una stimolazione elettrica tramite l’impianto di elettrodi, con l’obiettivo di migliorare le nuove connessioni nervose. Ma, come prevedibile, la proposta ha sollevato in questi giorni numerose controversie dal punto di vista etico: già nel 2013 il Dr. Canavero si era mostrato preoccupato per l’assenza di un’adeguata regolamentazione legislativa al riguardo. La procedura, eventualmente sostenuta da chirurghi senza scrupoli, potrebbe portare sul mercato nero corpi di giovani individui, senza alcun rispetto per la dignità umana.
“Se la Società non lo vuole, non lo farò”, ha dichiarato Canavero, “Perché prima di andare sulla luna, bisogna che la gente mi segua”. Non sorprende che molti ricercatori siano molto scettici circa la proposta del Dr. Canavero, sostenendo che il progetto è troppo inverosimile per essere preso in seria considerazione: “Si tratta di un progetto enorme e la possibilità che ciò accada è molto improbabile”, ha dichiarato al New Scientist il Dr. Harry Goldsmith, professore di neurochirurgia presso l’Università della California di Davis, che ha così concluso: “Non credo che mai funzionerà, ci sono troppi problemi con la procedura. E’ impossibile mantenere in buona salute un corpo in coma per 4 settimane.”.
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