Trump e lo scandalo Università: nuove dichiarazioni degli ex alunni
WASHINGTON – Sembra inarrestabile la corsa alle presidenziali statunitensi del magnate immobiliare Donald Trump, ma torna alla ribalta lo scandalo della Trump University, Istituto fondato dall’attuale candidato e dai suoi soci: Michael Sexton e Jonathan Spitalny, con la finalità di garantire ai suoi iscritti, attraverso l’innovativo metodo del web based, seminari e lezioni online, una formazione eccellente per poter accedere al mondo del settore immobiliare.
Vicende giudiziarie, processi pendenti e sentenze hanno già dichiarato l’illegittimità della scuola di formazione del magnate, ma continuano le polemiche: a risollevare infatti il polverone mediatico contro il candidato repubblicano ci ha pensato il New York Times, che in un’inchiesta pubblicata questa mattina ha raccolto le testimonianze degli ex studenti, forzati dagli insegnati assunti dal magnate al fine di rilasciare dichiarazioni positive sui metodi formativi e sui risultati raggiunti al termine del corso pagato: stando a quanto dichiarato dagli intervistati sarebbero tanti quattrini.
A parlare per primo è stato il Sig. Robert Guillo, che ha raccontato delle pressioni subite affinché rilasciasse un giudizio positivo al termine del corso. “E’ assolutamente una truffa”, ha dichiarato lo stesso Guillo, che ha speso oltre 36.000 dollari in formazione. “Le valutazioni erano falsate, sballate, finalizzate a evitare eventuali azioni legali”, ha concluso Guillo. Diversa, ma con riscontri analoghi, la vicenda di John Brown, che stando a quanto riportato dal giornale avrebbe provato a rilasciare una recensione negativa, ma a seguito delle incessanti telefonate da parte dei suoi ex docenti sarebbe stato costretto a ritrattare.
Più volte durante la campagna repubblicana è stato evidenziato dagli oppositori di Trump lo scandalo legato alla questione “Trump University”, ma prontamente il candidato in corsa ha risposto, dati alla mano, presentando più di 10.000 recensioni positive postate sul sito internet da ex alunni. Ma nelle ultime pagine della sua inchiesta il NYT ha smentito la veridicità delle fonti, riportando che esse comprendono più di 3.000 valutazioni rilasciate da soggetti incoraggiati dagli stessi paganti a partecipare alle lezioni e inoltre quasi più dei 2.000 studenti autori delle restanti recensioni non avrebbero mai completato il ciclo di formazione.
By Federica Mandara