Turchia addestra terroristi in Iraq. La protesta di Baghdad
ISTANBUL – Ancora alta la tensione tra Ankara e Baghdad. Secondo le ultime dichiarazioni, rilasciate dal presidente turco Erdogan, sarebbero 18 i soldati jihadisti rimasti uccisi in seguito all’attacco ai danni di un campo di addestramento turco in territorio iracheno. La notizia, diffusa stamane dalle agenzie di stampa turche, riporta infatti di un fallito tentativo di infiltrazione, presumibilmente avvenuto tra il 7 e l’8 gennaio scorso, ai danni della base di Bashiqa, aggiungendo inoltre che non sarebbero stati rilevati feriti gravi durante l’attacco. Tuttavia la notizia, annunciata durante una conferenza dallo stesso Erdogan che non ha perso occasione di lodare le ultime scelte in campo bellico, definendo una mossa “astuta” l’installazione militare situata vicino la città di Mosul, pare sia stata prontamente smentita dal comando delle forze congiunte iracheno, che avrebbero invece negato l’esistenza di qualsiasi presunto attacco. Due infatti sono le dichiarazioni di smentita arrivate dopo le parole di Erdogan, una delle quali riportate da Reuters UK che contraddice appunto la versione del presidente turco relativa all’attacco terroristico alla base di Bashiqa.
Quello di stamane è solo uno dei tanti tasselli del silenzioso conflitto tra Ankara e Baghdad, entrato nel vivo il 4 dicembre scorso a seguito di un’istallazione di un presidio militare turco non autorizzato alle porte della città di Bashiqa, circondata per ora da 150 uomini armati e 25 carri armati, al fine di tenere sotto controllo la città di Mosul, momentaneamente occupata dai terroristi dello Stato islamico. Mentre la Turchia rivendica la sua “missione di addestramento“, Baghdad insiste sul fatto che la base alle porte di Bashiqa sia illegale, violando di fatto il principio di Autorità dello Stato, non avendo autorizzato la creazione di una base straniera sul suo territorio.
La Turchia aveva promesso di ritirare le sue truppe, ma sembra ancora lontana qualsiasi tipo di trattativa al riguardo. Il campo, che si trova circa 140 chilometri a sud del confine con la Turchia e circa 20 km da Mosul, pare sia stato utilizzato dagli eserciti turchi per addestrare la milizia irachena, anche se le autorità irachene smentiscono la missione di addestramento turca, aggiungendo inoltre che il reale scopo dell’esercito turco sia quello di addestrare le milizie utilizzando i campi in territorio iracheno. “Era chiaro fin dall’inizio. La Turchia è lo sponsor principale dell’ISIS. La Turchia ha creato campi nel nord dell’Iraq e ha invaso il nostro territorio con il pretesto della lotta contro il terrorismo. Ma in realtà la vera finalità dell’operazione è la formazione dei loro combattenti“. Queste le parole del parlamentare iracheno Awatif Nima, riportate dall’emittente internazionale RT.
By Federica Mandara