Turchia e ISIS. Putin e Hollande: “Distruggeremo il contrabbando di petrolio in Turchia”
MOSCA – Mercoledì scorso il presidente russo Vladimir Putin ha accolto al Cremlino il premier francese Francois Hollande, per far fronte comune al problema del contrabbando di petrolio da parte dello Stato Islamico a favore della Turchia, affermando che “l’obiettivo della lotta contro il terrorismo deve essere la distruzione del commercio illegale di petrolio da parte dello Stato islamico”.
Appena pochi giorni fa la Turchia ha abbattuto un caccia russo, operativo nei cieli siriani con l’intento di attaccare le autocisterne usate dall’ISIS per trasportare petrolio da vendere alla Turchia, accusata di fatto dalla Russia di finanziare indirettamente lo Stato Islamico attraverso l’acquisto illegale della preziosa materia prima. Secondo gli esperti infatti, la Turchia rivenderebbe il petrolio ottenuto dall’ISIS a un prezzo doppio rispetto a quello di acquisto, ragion per cui il premier russo adesso sembra più che mai intenzionato a cooperare con la Francia per eliminare definitivamente il problema in questione. Dopo l’incontro con Hollande, Putin ha dichiarato alla stampa che la problematica era già stata affrontata nel vertice del G20 a Antalya, dove il leader russo aveva mostrato dei filmati che ritraveano dei veicoli perfettamente allineati, con a bordo numerosi carichi di petrolio, che venivano trasportati fino in Turchia, per poi tornare indietro completamente vuoti. “Partiamo dal presupposto che la leadership politica della Turchia potrebbe non sapere nulla di questo, difficile da credere, ma è teoricamente possibile”, ha riferito tuttavia Putin, aggiungendo che “questo però non giustifica Ankara dal non fermare il traffico illegale di petrolio”.
Dopo la riunione di mercoledì tra il presidente Hollande e Putin, il premier francese ha chiaramente espresso la volontà di distruggere questo ‘via vai illegale’ di oro nero. “E ‘necessario colpire i centri di formazione ISIS, colpire quei centri dove questo esercito terrorista è stato addestrato”, ha detto al riguardo Hollande, e ha poi continuato: “Bisogna colpire i camion che trasportano petrolio, quel petrolio che viene trasferito dagli acquirenti sul mercato nero dando così all’ISIS una quantità incontrollata di denaro”.
Il ministero degli Esteri russo intanto, attraverso le parole della portavoce Maria Zakharova, vuole vedere come affrontare adeguatamente il presunto coinvolgimento di Ankara con l’ISIS nel contrabbando di petrolio: “Abbiamo un gran numero di domande, per la parte Turca, in merito alle informazioni che si trovano tra i media e sui social network sulla relazione tra i terroristi, il traffico illegale di petrolio e tutti i tipi di assistenza dati ai gruppi che svolgono questo tipo di attività”.
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