Uniti in marcia contro il terrore, ma leader divisi su Schengen
PARIGI – Dal vertice antiterrorismo tenutosi in queste ore nella capitale francese trapelano alcune parole del ministro della Giustizia americano, Eric Holder, rilasciate alla Cnn: “Non ci sono ancora informazioni credibili per accusare Al Qaeda per gli attacchi di Parigi”. Tuttavia, in seguito lo stesso ribadisce che sia l’Isis che Aqap (Al Qaeda della Penisola Arabica – ndr) sono una minaccia da tenere d’occhio, rimarcando il fatto che la branca qaedista presente nello Yemen è la più temibile al mondo.
Intanto Place de la Republique, nel centro della città parigina, è stato oggi il punto di partenza di un corteo al quale hanno preso parte famiglie, studenti, bambini e il presidente Francois Hollande, che ha fatto da capofila alla marcia assieme ai parenti delle vittime e ai redattori di Charlie Hebdo scampati all’agguato terroristico. La risposta del mondo dunque, all’attentato alla libertà d’espressione eseguito dai fratelli Kouachi e Amedy Coulibaly, è stato un messaggio di forte speranza: ben un milione e mezzo di persone a Parigi, più altre 500/600mila su tutto il territorio francese, hanno deciso di trascorrere la propria domenica marciando fino a Place de la Nation, circa 3 km a partire da Place de la Republique, per rispondere al sangue dei giorni scorsi. “Oggi questa è la capitale del mondo“, ha detto il presidente francese ai propri ministri raccolti all’Eliseo prima di andare a manifestare. In seguito ha incontrato i maggiori leader internazionali, all’incirca 50, per discutere di politica interna.
Il rafforzamento delle frontiere esterne dell’Ue è stato il tema più dibattuto, proposto dal ministro degli Interni d’oltralpe Bernard Cazeneuve, con riferimento particolare ai patti di Schengen. Il francese ha lanciato l’idea di una modifica del trattato, soprattutto riguardo l’utilizzo del Pnr, Passenger Name Record, da parte delle compagnia aeree, spingendo per una più veloce identificazione del passeggero basata su informazioni come l’indirizzo, il numero di telefono, il mezzo di pagamento, ma anche la scelta del pasto e lo stato di salute. Notizie, queste, che potrebbero rivelarsi assai utili ai fini della sicurezza, ma comprometterebbero inevitabilmente il diritto alla privacy delle persone a bordo. Al riguardo, Angelino Alfano, ministro dell’Interno italiano, si è detto del tutto contrario alla proposta di Cazeneuve. Tra sicurezza e privacy c’è evidentemente una linea sottile da non oltrepassare, tema tornato inevitabilmente di moda in seguito ai nuovi episodi di terrorismo.
By Pietro Colacicco