Università. Approvati emendamenti su No Tax Area e Diritto allo studio
NAPOLI – In data 22 novembre sono stati approvati alcuni importanti emendamenti riguardanti il diritto allo studio nella legge di stabilità. Le modifiche, seppur parziali, rappresentano una conquista per gli studenti italiani e recepiscono in parte le richieste di cui LINK-Coordinamento Universitario, movimento nato nell’autunno del 2008 a difesa dell’università pubblica, si è fatto portavoce. In particolare sono stati modificati gli art. 36 e 37: il testo iniziale della legge di stabilità aveva introdotto la No Tax Area per le fasce più basse della popolazione, ma aveva fissato a 13.000 euro la soglia ISEE, soglia che risulta essere molto lontana rispetto ai 28.000 euro richiesti attraverso la legge di iniziativa popolare. Gli emendamenti prevedono un allargamento della No Tax Area a tutti i corsi di laurea e agli studenti iscritti al primo anno fuori corso, esclusi dalla proposta iniziale.
Sono inoltre previsti l’innalzamento fino ai redditi di 30.000 euro della fascia di salvaguardia nella quale la tassazione non può superare un determinato limite, prima fissata tra 13.000 e 25.000 euro, nonché l’esenzione totale da ogni tassazione per i dottorandi senza borsa. Infine è importante l’approvazione dell’emendamento che dispone la presenza della rappresentanza studentesca nei consigli direttivi degli enti regionali per il diritto allo studio e l’aumento da 40 a 55 milioni dei fondi destinati agli atenei nel 2017.
La battaglia degli studenti tuttavia non si ferma a queste conquiste, che rappresentano comunque dei passi in avanti: tanti sono infatti i punti critici da modificare all’interno del testo di legge. In particolare oggetto di contestazione sono la ‘punizione’ di un contributo massimo aumentato del 50% per gli studenti fuori corso oltre il primo anno e il numero di CFU richiesti per accedere alla no tax area. Tema cruciale è quello del diritto allo studio: mancano modifiche riguardanti il fondo integrativo statale per le borse di studio, i cui destinatari continuano a rappresentare una minima parte degli studenti, mentre sono incentivate le agevolazioni riservate solo a pochi eletti, delle superborse di 15.000 euro annui, distribuite al di sotto di una soglia di reddito, sulla base di criteri di merito relative al rendimento degli studenti nelle scuole superiori.
By Carmela Guida Aquilante