Università. Dopo la protesta, gli studenti ottengono proroga del bando per le borse di studio
NAPOLI – È stato prorogato di cinque giorni il bando per la richiesta delle borse di studio, dopo che martedì 12 settembre gli studenti di Link Napoli, C.A.U., DADA e Lab NAssau hanno organizzato un presidio di protesta presso gli uffici A.di.S.U. (Azienda pubblica per il Diritto allo Studio Universitario) e della Regione Campania, contro l’anticipo della chiusura del bando rispetto ai termini dell’anno precedente.
Obbiettivo della protesta non è stato solo quello di permettere a tantissimi studenti di accedere alla richiesta della borsa di studio, ma anche una denuncia della fase di declino che sta vivendo il welfare universitario in Italia, in particolare in Campania. Non è infatti un caso che l’Italia sia tra i paesi fanalino di coda nell’elenco degli Stati europei per numero di laureati. Con una media del 26% l’Italia risulta essere precisamente penultimo tra gli Stati europei. Dato ancora più drammatico nel Sud Italia, dove in quartieri come Scampia la quota dei laureati a stento raggiunge il 3,5% della popolazione.
Al riguardo abbiamo intervistato Gennaro Piccirillo, attivista e coordinatore cittadino del sindacato universitario Link Napoli.
Perché avete organizzato questa protesta?
«C’è stato un anticipo della data di presentazione della domanda per le borse di studio al 12 settembre, rispetto al 26 dell’anno scorso con la possibilità di presentare l’ISEE entro meta ottobre. Ciò esclude moltissimi studenti dalla possibilità di richiedere la borsa, complice anche una procedura di per sé molto burocratizzata e lunga, che di fatto non concede un facile svolgimento della domanda. L’anticipo, se da un lato presentava dei vantaggi organizzativi per la Regione, dall’altro non tutelava gli studenti e non corrisponde ai proclami che la Regione ha fatto rispetto alla copertura totale delle borse di studio perché non coprirà mai il reale bisogno se non riescono ad accedervi davvero tutti gli studenti che ne hanno diritto, sia per merito che per condizioni iniziali di partenza. Per questo motivo abbiamo chiesto una proroga del bando o la riapertura di uno bando.»
Avete incontrato il responsabile A.di.S.U.?
«Il responsabile ci ha ribadito che questo bando rispetta i tempi della modalità di pubblicazione dei 45 giorni, il che è vero, ma essendo stato pubblicato il 28 luglio è scaduto il 12 settembre, molti studenti si sono ritrovati con meno giorni per fare la domanda, soprattutto quelli che si sono iscritti tardi all’Università. Questo meccanismo esclude migliaia di studenti dalla possibilità di chiedere una borsa di studio. Una conseguenza da non sottovalutare in un contesto come quello italiano, in particolare in quello napoletano, nel quale già ci sono processi di esclusione e di espulsione dai luoghi della formazione, determinati dalle condizioni materiali e dal contesto sociale o banalmente dal quartiere dove si nasce. Un’ulteriore sperimentazione dei meccanismi di espulsione come questo lo abbiamo anche alla Federico II, con l’aumento delle tasse: una dinamica gravissima in questa fase economica che stiamo vivendo.»