Università. Studenti attivi nell’Ateneo veronese
VERONA – Venerdì 17 novembre 2017 è stato celebrato il 76° anniversario dell’International students’day, evento istituito nel 1941 per commemorare i nove studenti e professori universitari cecoslovacchi giustiziati senza processo il 17 novembre 1939, in seguito a una manifestazione anti-nazista che portò alla chiusura delle università di tutto il Paese e alla deportazione di 1.200 studenti nei campi concentramento.
Dal 1941 questa ricorrenza studentesca è diventata un’occasione di mobilitazione in tutta Europa, al fine di rivendicare il diritto allo studio e all’espressione degli studenti: nelle principali città italiane, come Torino, Napoli, Roma, Milano e Palermo, si sono raccolti nelle piazze e hanno sfilato per le strade con cortei di protesta, chiedendo ad alta voce maggiori investimenti nel settore dell’educazione e della sicurezza delle scuole, e per una maggiore tutela del diritto allo studio. Anche a Verona l’Università ha ricordato con molteplici annunci l’importanza della giornata, consolidando maggiormente la sua posizione di assenso e considerazione nei confronti di un evento condiviso internazionalmente.
A tale riguardo, abbiamo colto l’occasione per fare alcune domande a Davide Turi, presidente del consiglio degli studenti dell’Università di Verona.
Il Diritto allo studio per l’Università degli studi di Verona?
«E’ considerato uno dei diritti fondamentali degli studenti. Quelli meritevoli o che non hanno le possibilità economiche, ricevono borse di studio, riduzione delle contribuzioni, la collaborazione 150 ore, oltre che la messa a disposizione di residenze universitarie e il servizio ristorazione. Quest’anno ci sono state oltre 10.000 richieste di sostegno, e più della metà richiedeva una borsa di studio: bene o male, anche attraverso il sostegno dei fondi messi a disposizione dall’Unione Europea, sono risultati quasi tutti beneficiari, consolidando la posizione dell’Università in Italia come una tra le prime in tema di Diritto allo studio».
A Verona lo studente è parte attiva dell’Università?
«Lo studente all’interno dell’Università si trova sempre un po’ ‘lontano’ dalle istituzioni o da chi lavora negli uffici, però un importante punto di riferimento siamo sicuramente noi rappresentanti degli studenti, che siamo sempre pronti a fare da collegamento, da ponte tra lo studente e le sue richieste, i suoi problemi e i vari organi collegiali. Per far parte della vita universitaria ci sono anche le associazioni studentesche, con il loro punto d’incontro in via Campofiore, spazio oramai da tempo pronto a ospitare le necessità associative dei ragazzi, permettendo loro di stare insieme, di socializzare, di scambiare idee e per fare in modo che la cultura personale di ognuno possa alimentarsi e svilupparsi».
Giovani e Lavoro?
«I giovani e il lavoro sono temi molto sentiti: personalmente consiglio di fare stage formativi lavorativi offerti dall’Ufficio Stage e da quello Orientamento, sia nel contesto italiano che estero, perché ci preparano in qualche modo a quello che può rappresentare il mondo del lavoro, a entrare in una società che da una parte tende a notare chi si presenta più preparato intellettualmente, e dall’altra ci mette alla prova nel mostrare tutte le conoscenze teoriche acquisite e fornite dall’Università».
By Michele Calamaio