#Unmaredisì, campagna d’informazione pubblica anche a Nocera
NOCERA INFERIORE – Dai primi giorni di aprile, sino al giorno che precederà le votazioni del referendum popolare, il Collettivo “L’Altra Nocera” sta portando avanti una campagna di informazione pubblica circa l’importanza di prendere parte alle votazioni che si terranno il prossimo 17 aprile e che chiederà agli italiani di esprimersi a favore o contro il prosieguo delle estrazioni di gas e petrolio nei mari italiani. Per l’affermazione della democrazia la partecipazione popolare sarà un momento fondamentale. Il Collettivo con sede a Nocera, in provincia di Salerno, si è mobilitato per creare una rete informativa più oggettiva, con l’intento di fornire ai cittadini che si apprestano a votare una visione più chiara circa la questione delle trivelle, argomento attorno al quale ruotano moltissimi interessi. Lo strumento utilizzato dal Collettivo è semplice, ma efficace: una promozione basata su di un approccio diretto con i cittadini, tramite il dialogo e il confronto, grazie all’allestimento “di banchetti informativi” dove i ragazzi de L’Altra Nocera hanno ascoltato, e ascolteranno le preoccupazioni dei cittadini, le loro indignazioni e cercheranno di sciogliere ogni dubbio legato a questo Referendum. Per chiarire meglio la posizione del Collettivo abbiamo intervistato uno dei ragazzi presenti al banco informativo.
Qual è la vostra posizione in merito al referendum?
«ll Referendum del 17 aprile è secondo il nostro punto di vista la possibilità per il cittadino di compiere un atto d’amore, nei propri e nei confronti dei propri figli, della propria famiglia, per il futuro di tutti, un gesto di generosità che sarà capace di creare un’ onda, così come quelle del nostro mare delle nostre acque»
Per quale motivo sostenete il “Sì”?
«Il collettivo ha come posizione quella di un assoluto e grande Sì, pensiamo che ci siano tanti motivi per liberare il nostro mare e la nostra terra dal disastro delle trivelle: le piattaforme petrolifere oltre a inquinare non offrono posti di lavoro; non si combatte il cambiamento climatico; non si crea l’indipendenza energetica; si è vittima del business delle multinazionali; si devasterà il settore turistico e le bellezze paesaggistiche del nostro paese, potenziali risorse queste che oltre a creare valore, se ben utilizzate, andrebbero a creare anche nuovi sbocchi occupazionali; si ridurrà la quantità del pescato e del raccolto, costringendo i nostri cittadini a ritrovarsi sulle tavole cibi di importazione. Insomma, votare Sì significa dire al Governo di investire sulla messa in sicurezza del territorio e sulle energie rinnovabili. Chiediamo dunque al governo di tutelare l’ambiente e la salute della gente che già più volte è stata messa a rischio.».
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