World Hijab Day: donne con il velo almeno per un giorno

NEW YORK – Oggi, 1 febbraio, si celebra il World Hijab Day, un’iniziativa che dal 2013 ricorre ogni anno grazie alla sua fondatrice Nazma Khan e che coinvolge 116 paesi in tutto il mondo. Il primo World Hijab Day risale al febbraio 2013, quando Nazma Khan, mediorientale musulmana immigrata negli Stati Uniti d’America da adolescente, incoraggiò le donne di tutto il mondo a portare l’hijab almeno per un giorno.

La Giornata Mondiale dell’Hijab è descritta dalla fondatrice e dagli organizzatori come un modo, per le donne che normalmente non portano il velo, di vivere l’esperienza dell’hijab, affrontando le reazioni della gente, le critiche e le discriminazioni che ne conseguono. L’iniziativa della Khan è partita infatti in considerazione dello stato di discriminazione e scherno a cui era sottoposta negli Stati Uniti soprattutto nel periodo successivo all’11 settembre 2001. La Khan, che è anche un’attivista sociale, ha pensato di creare l’evento per invitare alla tolleranza e alla reciproca comprensione chiedendo sia alle musulmane, che normalmente non si velano, che alle non musulmane di provare l’esperienza anche solo per un giorno. Per molti l’hijab rappresenta un simbolo di oppressione e segregazione sociale, pochi comprendono che nella maggior parte dei casi si tratta di una scelta consapevole.

Al primo World Hijab Day è seguita la costituzione di un’associazione, i cui scopi e le cui iniziative sono promossi e diffusi attraverso il sito internet WorldHijabDay.com. La piattaforma raccoglie le storie e le testimonianze di numerose donne, anche non musulmane, che hanno fatto l’esperienza del velo e rappresentano in effetti un piccolo successo per gli intenti prefissati dalla Khan. Tra le testimonianze più impattanti vi è la lettera di Chelsea Flores, statunitense non musulmana che ha così scritto: “Non c’è da salvare le donne dall’hijab. L’hijab è una scelta così come lo è il femminismo. Nel tentativo di liberare la donna dall’oppressione del velo state remando contro la vostra stessa causa”. La donna si rivolge al movimento femminista, invitandolo a provare il velo e a capire che i movimenti e le religioni possono coesistere in armonia. La Flores conclude poi: “La prossima volta che al supermercato vedete una donna col velo, smettete di pensare che dietro questa scelta ci sia un padre o un marito grosso e cattivo!”.

L’intero movimento si basa sulla rete di social network che abbraccia diversi paesi nel mondo: basti pensare che si contano più di 90 ambasciatori dell’associazione in più di 30 paesi, mentre le storie delle donne sono state tradotte in 56 lingue. Il World Hijab Day è inoltre appoggiato dai media: le iniziative vengono seguite e mandate in onda in esclusiva dalla BBC e da Al Jazeera. Quest’anno Nazma Khan prevede la partecipazione di 10 milioni di persone, così da rispecchiare gli 11 milioni di “like” raggiunti dalla pagina Facebook dell’iniziativa.

By Margherita Sarno

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