XXI Giornata della Memoria per le vittime di mafia. Napoli grida “No alla camorra!”
NAPOLI – La mattina di lunedì 21 marzo la città di Napoli, come le altre 4 province campane e oltre 1.000 località italiane, ha ospitato la manifestazione “Ponti di memoria, luoghi d’impegno” in occasione della XXI Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti della mafia. Una partecipazione molto sentita quella dei cittadini partenopei, con una stima numerica vicina ai 40.000 partecipanti, che hanno sfilato contro la camorra partendo da Piazza del Plebiscito e raggiungendo la Rotonda Diaz.
Circa 40.000 persone nella prima giornata di primavera hanno marciato per non dimenticare le vittime innocenti della mafia. In Campania la manifestazione è stata promossa dall’associazione Libera insieme al Coordinamento Campano dei familiari delle vittime innocenti di criminalità e alla Fondazione Polis. La marcia è partita da Piazza del Plebiscito, puntuale alle ore 09:00, e ha raggiunto Rotonda Diaz verso le ore 11:00, dove come previsto è avvenuta la lettura dei nomi delle vittime innocenti, protagonisti involontari della cronaca nera tra gli ultimi anni dell’800 e il 2015.
“Ponti di memoria, luoghi d’impegno” è il tema di quest’anno: ponti che si costruiscono tra le tantissime città italiane che oggi hanno aderito alla manifestazione. Ma una connessione ancor più intensa è stata pensata e realizzata da Libera, che in Campania ha invitato tanti Istituti penitenziari a leggere, in contemporanea con il resto delle piazze italiane, i nomi delle vittime innocenti della mafia. Tra questi hanno partecipato l’Istituto di Sant’Angelo del Lombardi, Poggioreale, Nisida, Secondigliano, Fuorni e Airola. “Devo dire che la nostra proposta è stata rivolta a moltissime carceri e tutte ci hanno dato la disponibilità. Non saranno tutti a leggere, perché non siamo stati noi in grado di soddisfare i loro bisogni, sia chiaro. Ci sono alcune che non leggeranno per colpa nostra. Ma queste adesioni hanno una valenza straordinaria: non perché siamo al perdono; il perdono è una categoria della coscienza. Pensiamo all’articolo 27 III comma della nostra Carta Costituzionale, la rieducazione del condannato: io credo che un tendere la mano in questo senso sia direttamente proporzionale a una rieducazione e a un recupero nella società di qualcuno che ha sbagliato”, ci ha riferito al riguardo Fabio Giuliani, il referente regionale di Libera.
Il primo caldo della nuova stagione ha accompagnato i numerosissimi partecipanti: bambini di scuola elementare accompagnati dai loro maestri, gli allievi di scuola media e superiore, i sindacati CISL e UIL, i familiari delle vittime, il Primo cittadino di Napoli Luigi De Magistris e tante altre persone, sul palco allestito alla Rotonda Diaz per la lettura dei nomi delle vittime innocenti della mafia.
La marcia di lunedì mattina rinnova la memoria, ma non risolve ovviamente la questione delicata della camorra e delle sue vittime innocenti. Una memoria che i familiari delle vittime sentono doverosa e che tutti i cittadini rispettano. Sull’argomento così si è espresso un rappresentante del Coordinamento Campano dei familiari delle vittime innocenti di criminalità alla partenza della marcia: “Siamo adesso fermi qui davanti alla stele, il monumento che ricorda la marcia del 2009, che portò a Napoli 150.000 persone. Se vi ricordate quella giornata fu dedicata a tutti i vostri familiari. Voi non potete immaginare la forza che in questi anni abbiamo cercato di portare avanti, perché le nostre ferite devono essere le ferite di tutta la città. E per tutti noi, passare davanti a questa stele e al tempo stesso godere il panorama e la bellezza della nostra Napoli, ci dà la forza di dire sempre No alla camorra!”.
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